Nuovi accertamenti nella villetta di San Teodoro, nel nord Sardegna, dove il 12 giugno scorso è stata uccisa a coltellate la 28enne di Biella Erika Preti, in vacanza con il fidanzato, Dimitri Fricano, di 30 anni, attualmente unico indagato per omicidio volontario.

Si tratta del primo accesso al luogo del delitto da parte dei legali di Fricano e dei loro consulenti, autorizzati dalla Procura di Nuoro che coordina le indagini. Con gli avvocati Roberto Onida e Alessandra Guarini, sono arrivati intorno alle 10 nella villetta - ancora sotto sequestro - l'ex generale Luciano Garofalo già comandante dei Ris, il medico legale Maurizio Saliva, l'esperto informatico Michele Vitiello e i Carabinieri. Il sopralluogo è durato due ore e mezzo.

"Per noi è stato un primo accesso allo stato dei luoghi interessati dal delitto - hanno detto i due legali - abbiamo effettuato i nostri rilievi e porteremo avanti le nostre indagini. Naturalmente tutto in collaborazione con la Procura".

Dimitri Fricano, rimasto ferito a sua volta con un'arma da taglio la mattina del delitto, continua a ripetere la sua versione dei fatti: lui ed Erika sarebbero rimaste vittime di una aggressione durante un tentativo di rapina in casa. Ma agli inquirenti questa versione non ha mai convinto del tutto. Il giovane, che era stato ricoverato per due settimane all'ospedale di Olbia, ora è tornato in Piemonte.

La Procura attende adesso l'esito degli esami del Ris. Anche la famiglia di Erika Preti attraverso il legale Lorenzo Soro sta svolgendo degli accertamenti per dare le risposte sul delitto che i parenti della giovane attendono.