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Dopo l'arresto di Lukas Saba, il 18enne accusato dell'omicidio del coetaneo Alberto Melone ad Alghero, i carabinieri del comando provinciale di Sassari stanno cercando di far luce sul movente.
Le indagini coordinate dal sostituto procuratore di Sassari Mario Leo partono dal lunghissimo interrogatorio cui Saba è stato sottoposto nella notte. Difeso dall'avvocato Gabriele Satta, il ragazzo al termine del suo racconto avrebbe confessato di aver sparato, ma anche detto che si sarebbe trattato di un incidente e che stavano giocando.
I due, infatti, erano amici da tanti anni, si frequentavano abitualmente e già in passato erano finiti nei guai per una vicenda che ancora li vede sotto processo. Tuttavia l'ipotesi del gioco finito in tragedia non convince del tutto gli inquirenti, per i quali l'accusa resta di omicidio volontario.
Confermato intanto che sulla scena del delitto ci fossero altre due persone, due ragazzi, amici della vittima e dell'omicida. Anche loro sono stati ascoltati, ma per ora nei loro confronti non pende nessuna accusa.
Alberto Melone era figlio di una coppia benvoluta e conosciuta nella cittadina catalana. Antonello Melone, 69 anni, e Mariella Alivesi, 55 anni, gestiscono il bar "Da Trico" in centro, molto frequentato.
La vittima dell'omicidio viene definita da tutti un ragazzo un po' inquieto, probabilmente negli ultimi tempi si era infilato in qualche giro più grande di lui. Anche a scuola le cose per Alberto Melone non andavano bene.
Si era iscritto prima al Liceo scientifico, poi si è trasferito all'istituto alberghiero, ma anche lì le cose non vanno meglio sino alla decisione di abbandonare gli studi e andare a lavorare nel bar di famiglia.