È stato interrogato in videoconferenza Giancarlo Fossati, noto Renato, 55enne colpevole dell'omicidio dello zio, l'ex sottufficiale dell'Esercito Paolo Fonsatti, 73 anni, assassinato a coltellate dopo una lite avvenuta mercoledì scorso nella sua abitazione nella borgata S'Ungroni di Arborea. 

L'uomo, che ha parlato per circa mezz'ora, ha confermato al gip del tribunale di Oristano, Silvia Casula, quanto dichiarato davanti al pm Silvia Mascia in ospedale a Cagliari, dove era stato trasferito per essere operato al tendine di una mano a causa di una ferita da arma da taglio che si era procurato durante la colluttazione con la vittima. 

Il 55enne, difeso dall'avvocato Carlo Figus, ha confermato le proprie responsabilità in merito ai fatti, senza rilasciare ulteriori dichiarazioni. Al termine dell'interrogatorio il gip non ha convalidato il fermo deciso dalla Procura, ma ha emesso una nuova misura cautelare in carcere. L'uomo sarà trasferito dal penitenziario cagliaritano di Uta a quello di Massama a Oristano. 

Il delitto è avvenuto dopo il rifiuto della vittima all'ennesima richiesta di denaro da parte del nipote: dalle testimonianze raccolte dai carabinieri, emerge che l'uomo ha problemi di ludopatia, alcol e droga, che più volte lo hanno spinto a chiedere soldi ai parenti, in particolare allo zio ucciso.