E' stato ammazzato dai suoi migliori amici. Come e perché è ancora un mistero, ma i carabinieri della Compagnia di Mogoro e del Reparto Operativo del Comando provinciale di Oristano non hanno dubbi: a uccidere l'ambulante di Pompu Antonio Murranca, il 24 settembre scorso, e a bruciarne il cadavere ritrovato poi solo due giorni dopo, sono stati Graziano Congiu, 30 anni, Stefano Murru, di 39, e Lorenzo Contu, di 51. Tutti e tre di Pompu, anche se Congiu dall'inizio dell'estate abitava a Masullas, in una casa che gli aveva trovato proprio Murranca.

A tradirli e a farli arrestati il vizio del fumo. Secondo quanto hanno raccontato il reggente del Reparto Operativo Sebastiano Battino e il comandante della Compagnia di Mogoro Piero Orlando, a inchiodare i tre sono state infatti le immagini registrate in una tabaccheria di Masullas. Dalle riprese dell'impianto di videosorveglianza dell'esercizio, che conta ben sette telecamere, si vede Congiu entrare alle ore 19,24 assieme a Contu e Murru e comprare un pacchetto di sigarette. Secondo l'accusa, supportata da alcuni riscontri telefonici sul cellulare di Congiu, i tre stavano rientrando proprio da Marrubiu, dove avevano cercato di eliminare le tracce del delitto nascondendo il furgone Citroen Berlingo col cadavere di Murranca.

Sul posto dove avevano lasciato il furgone sarebbero tornati poi in piena notte per bruciare il mezzo con dentro il corpo di Murranca. L'omicidio potrebbe essere avvenuto tra le 16,30 e le 17,30, forse a mezza strada tra Masullas, dove Murranca era andato a trovare Congiu, e Pompu. I tre arrestati, tutti allevatori, hanno negato tutto, anche di essere stati insieme a Masullas davanti alla tabaccheria dove sono stati ripresi dalle telecamere della videosorveglianza.

Ma gli elementi raccolti a loro carico dai carabinieri sono stati ritenuti più che sufficienti a far scattare gli arresti eseguiti questa mattina sulla base di una ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Oristano. L'accusa è per tutti e tre di omicidio volontario, distruzione di cadavere e anche di incendio.