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Si ferma per altri due mesi il processo a carico di Alberto Cubeddu, il 22enne di Ozieri accusato degli omicidi dello studente di Orune Gianluca Monni, 19 anni, e del 29enne di Nule Stefano Masala avvenuti tra il 7 e l'8 maggio 2015. I periti incaricati dalla Corte d'assise hanno chiesto ancora tempo per trascrivere tutte le intercettazioni ambientali a loro affidate.
Dunque, si torna in aula il 4 giugno, ma sul processo pende il congedo per maternità della giudice a latere Antonella Uselli Bacchita, che andrà in maternità prima di quella data, circostanza che potrebbe costare la rinnovazione del processo che ripartirebbe da zero. Le sorti del dibattimento - che si sarebbe dovuto concludere a fine aprile - si decideranno ai primi di giugno: se le parti presteranno il loro assenso alla acquisizione dei dati già raccolti, il dibattimento proseguirà con un sostituto della giudice, in caso contrario si andrà alla sua rinnovazione.
Oggi in Corte d'Assise è stata sentita la teste della difesa Grazia Sanna, la studentessa di 20 anni che la mattina in cui si è consumato l'omicidio di Gianluca Monni, era alla fermata dell'autobus, la stessa dove era presente anche la supertestimone del processo che ha riconosciuto Cubeddu nell'auto da cui è sceso il killer. "Avevo i fogli in mano, ripassavo la lezione perché avevo l'interrogazione di matematica - ha detto la giovane - e non ho visto nessuno sotto la pensilina.
Ho sentito gli spari e sono scappata da mia nonna in stato confusionale, mi sono accovacciata, poi sono riuscita e sono salita sul pullman". Sono volate scintille in aula tra i difensori di Cubeddu, Patrizio Rovelli e Mattia Doneddu, il Pm Andrea Vacca e gli avvocati di parte civile. Obiettivo dei difensori era quello di mettere in dubbio la presenza della supertestimone lì quella mattina. "Nei verbali dei Carabinieri Grazia Sanna ha detto di non aver visto la supertestimone", hanno detto i difensori. Ma la giovane pur confermando quei verbali ha aggiunto che era presa dal ripasso della lezione di matematica e non ha badato se lì vicino vi fossero altre persone.
Una differenza sostanziale per il Pm e le parti civili. Secondo l'accusa dalla Opel Corsa guidata da Paolo Enrico Pinna, cugino di Cubeddu e all'epoca dei fatti minorenne - già condannato a 20 anni in due gradi di giudizio per entrambi gli omicidi - sarebbe sceso Cubeddu e avrebbe fatto fuoco.