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Sarebbe stato parzialmente incapace di intendere e di volere, quando decise di evadere dal carcere minorile di Quartucciu, Paolo Pinna, il giovane di Nule condannato a 20 anni di reclusione (in primo grado e in appello) per gli omicidi dello studente di Orune Gianluca Monni, 19 anni, e del 28enne di Nule Stefano Masala.
Pinna, dunque, non sarebbe stato totalmente in sé quando fuggì dal carcere minorile, venendo poi preso qualche ora dopo davanti alla chiesa di Maracalagonis. Davanti al Gup del Tribunale di Cagliari, Giampaolo Casula, lo psichiatra forense incaricato di effettuare la perizia sul giovane di Nule ha iniziato a relazionare sul suo lavoro. Proseguirà il 7 giugno, data della prossima udienza.
L'avvocato difensore Angelo Merlini aveva chiesto il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica. Stando a quanto riscontrato dal perito, la parziale incapacità dell'imputato potrebbe essere stata anche già presente e avrebbe spinto il giovane ad un istinto irrefrenabile di fuggire appena ne ha l'occasione: una scala era stata lasciata nei pressi della recinzione.
Ora bisognerà capire se la perizia influirà in qualche modo anche nel procedimento sul duplice omicidio per il quale Pinna è stato condannato a 20 anni dal Tribunale dei Minori, sia in primo che in secondo grado. Ma ora si attende la Cassazione.