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L'autopsia attesa per oggi sul cadavere di Giampietro Argiolas, l'allevatore di 42 anni ucciso ieri sera a Noragugume, slitterà ai prossimi giorni. All'anatomopatologo Roberto Demontis il compito di ricostruire la dinamica del delitto, avvenuto intorno alle 18 sulla Strada provinciale 33 mentre l'uomo a bordo del suo camion Daily Iveco faceva rientro a casa.
Il medico legale dovrà accertare quanti pallettoni hanno raggiunto il corpo dell'allevatore e quale l'arma o le armi usate; i killer, infatti, potrebbero essere stati più di uno. L'autopsia sarà effettuata all'istituto di medicina legale del policlinico di Monserrato, così come disposto dal sostituto procuratore Armando Mammone che coordina le indagini.
Le piste seguite dai carabinieri della Compagnia di Ottana sono diverse, visto il passato turbolento di Argiolas. L'allevatore era stato coinvolto nella faida di Noragugume alla fine degli anni Novanta come complice dell'omicidio di un paesano, per questo era stato processato e poi assolto. Nel 2010, fu accusato di essere uno dei mandanti dell'attentato all'ex sindaco di Ottana Giampaolo Marras, anche in quel caso subì un processo e una condanna a 12 anni in primo grado, dal cui procedimento uscì poi assolto in appello.
Ma c'è anche un altro fatto di sangue più recente per cui Argiolas finì nella lista dei sospettati: l'omicidio di Bachisio Cossu, operaio di 34 anni, ucciso un anno fa a Silanus, davanti agli occhi della fidanzata, l'ex moglie dello stesso Argiolas. Quella volta si parlò di delitto passionale, ma l'allevatore di Noragugume aveva un alibi di ferro.