Un 24enne di Osini, Matteo Piras, è stato arrestato questa mattina all’alba per l’omicidio di Riccardo Muceli, 38 anni di Gairo, avvenuto nelle campagne di Jerzu, in Ogliastra, il 12 gennaio scorso in località Pelau.

I Carabinieri della Compagnia di Jerzu, coadiuvati dai militari dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Sardegna” di Abbasanta e dalle unità cinofile del medesimo reparto, hanno dato esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Paola Murru.

L’OMICIDIO - Secondo quanto ricostruito, Riccardo Muceli fu ucciso con due colpi di fucile calibro 12, caricato a pallettoni, esplosi a distanza ravvicinata. L'allevatore 38enne di Gairo fu sorpreso in auto mentre rientrava a casa dall'ovile.

L'autopsia eseguita dal medico legale Nicola Lenigno, nell'ospedale di Lanusei, accertò che ad essere fatale fu il colpo esploso contro la spalla dell'allevatore: alcuni dei sette pallettoni repertati, furono penetrati nella cassa toracica e nei polmoni provocando poi uno shock emorragico. Uno dei due colpi, invece,  perforò il braccio sinistro forse alzato dall'allevatore nell'estremo tentativo di difendersi.

La morte di Riccardo Muceli non fu immediata: all'arrivo dei soccorritori, infatti, la vittima era ancora viva. 

LE INDAGINI - Gli inquirenti hanno sin da subito ritenuto che l’omicidio fosse maturato negli ambienti gairesi, dove nel tempo si era creata una forte situazione di contrasto tra due gruppi familiari, e che l’autore dell’omicidio avesse agito su commissione.

I militari della Aliquota Operativa del Norm di Jerzu, che sin dal primo momento hanno condotto le indagini, oltre alle testimonianze acquisite, ai numerosi accertamenti espletati e al sequestro di materiale vario inerente l’omicidio, hanno attivato una serie di attività tecniche, riuscendo così ad individuare tutta una serie di dialoghi in cui l’autore dell’omicidio forniva gravi indizi di colpevolezza.

Le indagini hanno permesso di ricostruire tutta una serie di movimenti delle persone indagate nei giorni precedenti e successivi all’omicidio, consentendo di cristallizzare un chiaro e preciso quadro accusatorio, caratterizzato da gravi indizi di colpevolezza, tali da indurre l’Autorità Giudiziaria ad emettere il provvedimento cautelare di custodia presso la Casa Circondariale “San Daniele” di Lanusei.

Le attività di indagine proseguono, al fine di acquisire gli elementi di prova necessari a completare il quadro accusatorio nei confronti dei mandanti.