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"Guarda che io ti amo da sempre. Di lei non mi è mai fregato niente, meritava la fine che ha fatto".
E' questa la frase che è stata riferita da Anna Guiso, l'ex amante di Francesco Rocca, il dentista accusato di essere il mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore, uccisa il 26 marzo del 2008 a Gavoi, ai giudici della Corte d'Assise durante l'udienza di questa mattina a Nuoro.
Quelle parole l'imputato, secondo il racconto della donna, le avrebbe dette qualche giorno dopo il delitto. Nella sua lunga testimonianza Anna Guiso oltre ad aver confermato le circostanze relative al giorno dell'omicidio - il viaggio in auto con Rocca da Gavoi a Nuoro e il ritorno - ha poi risposto alle domande relative alla relazione che aveva con il dentista.
Una storia iniziata in sordina, con messaggini e approcci sul luogo di lavoro, quando Dina Dore lasciò l'incarico di assistente nello studio dentistico del marito perché in gravidanza. La relazione vera e propria, ha detto l'ex amante di Rocca, è iniziata dopo la morte di Dina ed è poi finita nell'agosto del 2009.
Ma dopo la fine del rapporto, ha raccontato la testimone, il dentista si sarebbe comportato come uno stalker. La seguiva ovunque, anche fuori città, e nonostante avesse cambiato il numero di telefono, era riuscito a recuperarlo e la tempestava di chiamate. Rocca sarebbe arrivato anche a minacciare la ex: "Se non torni con me vedrai cosa ti succederà", le avrebbe detto rinnovando la minaccia anche nei confronti dell'allora fidanzato di Anna Guiso. "Avevo paura di Francesco Rocca - ha detto la donna - era esaurito quando l'ho lasciato dopo la morte di Dina. Avevo paura che mi uccidesse e si suicidasse".