Nell'udienza del processo in Corte d'Assise a Nuoro a Francesco Rocca, il dentista di Gavoi accusato di essere il mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore, uccisa nel marzo del 2008, intensa e toccante la testimonianza del padre, Tonino Rocca, che dopo aver riposto alle domande, con la voce rotta dal pianto, si è lasciato andare a uno sfogo: "Noi siamo stati vittime dei sequestratori due volte, noi siamo stati vicini alla giustizia dando sempre una grande mano.

Ora ci ritroviamo a essere braccati dalla giustizia, come se nascondessimo qualche cosa. Noi abbiamo pianto Dina Dore, per noi era una figlia è stata a casa nostra anche il giorno prima".

Sono stati ascoltati i parenti di Francesco Rocca, il padre Tonino, la madre Mariuccia Marchi, la sorella e il cognato, oltre ad altri testimoni. Il padre, in particolare, ha anche descritto Francesco come una persona generosa, sempre pronta ad aiutare tutti, ed ha poi parlato degli acquisti (auto, case e terreni) fatti dal figlio fra il 2004 e il 2011, descrivendo sia Francesco che Dina Dore come spendaccioni.

Importante anche la testimonianza della madre di Rocca che ha raccontato della visita dell'ex ministro dell'Interno Beppe Pisanu.

Il processo è stato poi aggiornato al prossimo 24 gennaio quando potrebbe essere sentita anche l'assistente di studio e ritenuta amante di Rocca.