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Michael Marras resta in carcere. Il gip del tribunale di Cagliari ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato difensore del 27enne. Il giovane è accisato, insieme al padre Joselito (57) del diplice omicidio dei fratelli Massimiliano e Davide Mirabello di 35 e 40 anni originari della Calabria. Il genitore nel corso di un interrogatorio aveva raccontato la sua versione dei fatti confessando l’omicidio. Qualche settimana fa il giovane, rinchiuso insieme al padre nel carcere di Uta, aveva risposto alle domande degli inquirenti. Il 27enne aveva ribadito quanto affermato dal padre: ovvero la sua estraneità ai fatti.
“Sono più che soddisfatto del rigetto che comunque ritenevo quasi certo. Nell’opposizione, ho sottolineato come, gli aspetti della vicenda così come esposti da Joselito Marras, con il chiaro fine di scagionare il figlio e probabilmente allontanare i sospetti anche da altri soggetti che lo hanno coadiuvato nel duplice omicidio, nell’incendiare l’auto dei Mirabello e nell’occultare i cadaveri e anche nel depistare le indagini e costruire falsi indizi, sono palesemente inverosimili e fantasiosi da suonare offensivi per l’intelligenza di chi ascolta o legge” ha detto l’avvocato Gianfranco Piscitelli che tutela la famiglia delle due vittime.
"Sono convinto – ha proseguito l’avvocato – che ancora tanti punti vanno chiariti e individuati tutti i partecipanti, diretti ed indiretti, all’efferato duplice omicidio in tutte le sue fasi che, concordo con l’ipotesi del pm, era premeditato. Siamo solo a metà della strada per arrivare alla verità”.