Il Vescovo di Nuoro, Mosè Marcia, intervistato da Rdio Vaticana ha invitato la sua gente alla collaborazione con le forze dell'ordine. 

"Chi sa parli" ha detto Marcia riconoscendo che "il problema è che a questi giovani, noi adulti non stiamo dando nessun valore, non stiamo dando loro il rispetto per la vita, le speranze per andare avanti. Non è una comunità disperata, è una comunità affranta, ma è anche una comunità che gioca con le armi: ci sono troppe armi in giro. Non sono armi che si possono trovare nel mercato libero, qui si parla di armi pesanti che vengono usate solo in guerra. Nelle case, nelle abitazioni, nelle famiglie ci sono. Il fatto è questo: un diciannovenne ucciso da altri che non sono certamente anziani, sono altri giovani. Che senso hanno della vita se la giocano così, se la tolgono così?"

E infine: "La nostra è una società abbandonata da tutti, lasciata a se stessa. E poi da questa società si pretende che si viva in un consorzio civile, ma se il consorzio civile l'ha abbandonata come pretende di farsi avanti e usare le logiche della società civile? C'è l'abbandono del territorio da parte delle istituzioni. Dove sono? E laddove ci sono stanno sparendo. Con la scusa che non ci sono soldi si abbandona. Io mi sono permesso, qualche mese fa, di dire al presidente della Regione: stiamo attenti, state attenti che se si ritirano le istituzioni, poi ritorna il concetto che la giustizia me la faccio da me. E non c'è più rispetto della persona, neanche da parte delle istituzioni".