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Dolore e commozione questa mattina a Noragugume per i funerali di Giampietro Argiolas, l'allevatore di 42 anni ucciso giovedì sera sulla strada provinciale 33, mentre alla guida del suo camioncino rientrava a casa.
Noragugume oggi è un paese in lutto, straziato da una faida che in 17 anni ha mietuto tante vittime.
Secondo l'esito dell'autopsia che si è svolta ieri al policlinico di Monserrato, è stato un solo colpo di fucile al volto, esploso da una distanza ravvicinata, ad uccidere l'allevatore. Intanto le indagini, effettuate dai carabinieri della Compagnia di Ottana, guidata dal tenente Massimo Meloni e coordinate dal sostituto procuratore di Oristano Armando Mammone, proseguono con gli interrogatori in vari paesi del Marghine.
I militari cercano anche un pick-up, che si sarebbe affiancato al camioncino dell'allevatore, da cui potrebbe essere stato esploso il colpo mortale. Le tre piste seguite sin dal primo momento sono confermate. La prima è quella che riconduce alla faida di Noragugume, in cui Argiolas è stato al centro di un procedimento giudiziario che si è chiuso con l'assoluzione.
Gli inquirenti cercano anche di far luce su eventuali relazioni tra l'omicidio di Argiolas e quello di Bruno e Umberto Nieddu nel gennaio 2014. L'altra pista porta a Silanus e all'omicidio, un anno fa, di Bachisio Cossu, fidanzato dell'ex moglie dell'allevatore. In quell'occasione Argiolas fu uno dei primi sospettati.
Ma nel suo passato turbolento c'è stata anche un'altra vicenda giudiziaria: quando è stato arrestato e poi processato per essere stato uno dei mandanti dell'attentato all'ex sindaco di Ottana Giampaolo Marras. Un processo che lo ha condannato a 12 anni in primo grado e che in appello si è concluso con l'assoluzione.