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Il consulente tecnico della Procura di Lanusei avrà trenta giorni di tempo, a partire dal prossimo lunedì, per estrarre messaggi e mail dai sette telefonini di Shahid Masih e dai dispositivi (un tablet e due smartphone) delle sue vittime: Mirko Farci e Paola Piras.
È quanto si legge su La Nuova Sardegna oggi in edicola. L'incarico, conferito dal pubblico ministero Giovanna Morra al finanziere ed esperto informatico Salvatore Lillo avrà inizio lunedì prossimo.
LA MAMMAPaola Piras (50 anni), raggiunta da 18 fendenti, è sempre ricoverata in Rianimazione all'ospedale di Lanusei e continua lottare per la vita.
L’OMICIDIO L’assassino è stato catturato dopo alcune ore di fuga dai Carabinieri e interrogato dalla Pm Giovanna Morra nella tarda serata di martedì 11 maggio. Dopo aver confessato, l'operaio ha fornito la sua versione dei fatti: sarebbe entrato nella casa di via Monsignor Virgilio, dove madre e figlio vivevano, arrampicandosi su un pluviale fino al primo piano della palazzina dove abita il padre di Paola Piras, in precarie condizioni di salute. Da qui avrebbe preso il coltello con il quale ha ucciso Mirko e ferito gravemente la mamma, quindi sarebbe salito per le scale nell'appartamento al secondo piano dove dormivano Paola e il figlio. Ha ammesso anche la sua gelosia nei confronti di quella che fino al novembre 2020 era stata la sua compagna e i sospetti che avesse un altro. Da lì erano seguiti i maltrattamenti nei confronti della donna che poi lo ha denunciato. Secondo il racconto del reo confesso, la misura di divieto di avvicinamento inflittagli dal giudice di Lanusei, non avrebbe impedito in questi mesi messaggi e uscite con Paola, qualche volta persino in pubblico. L'operaio, che dopo l'arresto ha rischiato il linciaggio da parte di una folla inferocita, è stato rinchiuso nel carcere di San Daniele in isolamento.
FATALE UNA COLTELLATA AI POLMONI Il 13 maggio, nel cimitero di Quartu Sant'Elena, è stata eseguita dal medico legale Matteo Nioi l’autopsia sul corpo di Mirko Farci, il 19enne morto martedì mattina nella sua casa di Tortolì mentre difendeva la mamma dall'aggressione del suo ex compagno, l'operaio di origini pakistane Masih Shahi, di 29 anni. A risultare fatale è stata una delle due coltellate che l’omicida ha inferto al torace del giovane, che è penetrata nei polmoni causando un'emorragia e provocando una morte quasi immediata. Ferite provocate dal coltello anche sulle braccia del ragazzo che ha cercato di proteggere il suo corpo mettendo le braccia avanti. La madre, Paola Piras, lotta per la vita all'ospedale di Lanusei.