Oniferi. Poco meno di 900 anime a metà strada tra Nuoro e le ciminiere di Ottana, ai piedi del Monte Gonare, a nord della Barbagia di Ollolai, tra boschi di querce e lentischi che avvolgono con la loro ombra ristoratrice l’antica memoria di necropoli e nuraghi conservatisi nei secoli in questo territorio.

Qui, quelle querce, oltre a regalare ristoro ai pastori e colpi d’occhio mozzafiato ai turisti che ogni anno e in ogni stagione attraversano queste strade, sono fonte di reddito per i tanti che si dedicano con sapienza e professionalità all’estrazione del sughero.

Una pratica che oggi è stata impedita dalla Regione Sardegna e dagli enti competenti perché, come spiega il primo cittadino di Oniferi Stefania Piras “Tutti i Comuni del nostro territorio, prima di dare il via libera all’estrazione del sughero, devono attendere l’autorizzazione dell’Ispettorato Forestale di Nuoro. Quest’anno, però, una determinazione della Regione Sardegna vieta l’estrazione nella quasi totalità della provincia di Nuoro a causa della presenza di bruchi che infestano le piante indebolendole a tal punto da impedire l’estrazione stessa”.

La decisione ha suscitato non poche perplessità tra amministratori e cittadini che si stavano già preparando alla stagione sughericola. “E’ vero” ammette Stefania Piras “i bruchi sono tantissimi, ma è possibile che ci si accorga della loro presenza solo adesso che la stagione è alle porte? Dalle nostre parti tutta un’economia gira attorno all’estrazione del sughero. Solo ad Oniferi abbiamo due imprese, senza contare i privati che aspettano questo periodo dell’anno per lavorare e guadagnare qualcosa dall’estrazione. Basti pensare che il Comune di Oniferi aveva eseguito una stima di massima secondo cui con la decortica si sarebbero superati i 4 mila quintali di sughero”.

“Gli enti competenti potevano intervenire prima per disinfestare le piante e consentire il regolare svolgimento dei lavori” prosegue Stefania Piras, e conclude: “Avvertiamo sempre meno attenzione nei confronti dell’ambiente e del mondo dell’agricoltura. La campagna sarda è in ginocchio dopo un’annata difficile sulla quale ha gravato l'assenza di piogge. È inutile parlare di patrimonio boschivo e sughericolo, di PSR, agricoltura e finanziamenti se poi nel concreto si fa ben poco in questo senso”.