Un imprenditore di San Teodoro si è rivolto ai carabinieri per segnalare uno strano episodio. L’uomo, infatti, ha ricevuto l’intimazione di portare in visione la patente presso un ufficio di polizia perché fermato privo di documenti durante un viaggio verso Olbia che lui,  in realtà, non aveva mai fatto.

I militari hanno subito avviato le indagini pensando ad una eventuale clonazione della targa. Invece, si è scoperto che un operaio di 41 anni, sempre di San Teodoro e dipendente dello stesso imprenditore, era il responsabile di quanto accaduto.

Infatti, nel mese di settembre, era stato fermato dalla polizia stradale di Olbia e privo di documenti ha fornito le generalità del suo principale.

I carabinieri di San Teodoro, nel corso delle indagini, hanno accertato, inoltre, che l’operaio aveva già utilizzato il “trucchetto” quando era stato fermato dai carabinieri di Torpé.

Per questo motivo, l’operaio infedele è stato denunciato e ora dovrà rispondere dei reati di sostituzione di persona e falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie.

Come se non bastasse l’uomo, durante il controllo avvenuto ad Olbia, ha pensato bene, visti i legittimi dubbi degli agenti, di trovare subito un “testimone”.

Per questo motivo ha chiamato un amico 46enne che si è immediatamente recato nella località dove si stavano svolgendo le verifiche. E anche l’amico, ben consapevole delle dichiarazioni false, ha confermato l’identità dell’imprenditore. Per questo dovrà rispondere del reato di favoreggiamento personale.