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Nel mese di dicembre 2023, nell'ambito delle iniziative volte alla prevenzione e repressione del fenomeno del bracconaggio e alla tutela della biodiversità, coordinate localmente dal Nucleo Carabinieri CITES di Cagliari, è stata avviata una vasta campagna di controlli nelle aree montane e rurali del Sud Sardegna, che costituisce uno dei sette principali punti caldi del bracconaggio italiano e per questo chiamati “Black Spot”, individuati dal Piano d'Azione Nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici.
L'intervento ha visto impegnati i Carabinieri Forestali del Raggruppamento CC CITES, Reparto Operativo - Sezione Operativa Antibracconaggio Reati in Danno agli Animali (SOARDA) di Roma insieme al Nucleo Carabinieri CITES Cagliari dipendente dal Centro Anticrimine Natura di Cagliari. Le forze in campo hanno setacciato senza sosta il territorio cercando tracce dei bracconieri concentrando l'attenzione sulle aree già segnalate dai volontari Lipu e WWF.
La campagna di contrasto al bracconaggio nel Sud Sardegna, coordinata dal Capitano Michele Ravaglioli, ha portato all'individuazione, nel comune di Quartucciu, di un cittadino italiano residente a Cagliari, denunciato per detenzione illecita di esemplari di avifauna selvatica protetta. Sono stati rinvenuti infatti 10 uccelli appartenenti a varie specie, tra cui cardellini, lucherini, verzellini e verdoni, risultati, al momento dell'accertamento privi del previsto anello inamovibile identificativo che ne attestasse la legittima provenienza e per questo sequestrati dai Carabinieri.
I militari hanno inoltre elevato a carico di un veterinario residente a Elmas una sanzione amministrativa di diecimila euro per inosservanza dell'obbligo di comunicazione delle variazioni del luogo di custodia di animali protetti dalla Convenzione di Washington (CITES), ossia la convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione.
A Quartu Sant'Elena, all'interno del Parco Regionale del Molentargius, unitamente al personale volontario della LIPU, i militari hanno rinvenuto anche 2 cuoppi cioè grosse trappole a rete utilizzate dai bracconieri per la cattura di un gran numero di storni. L'area è stata bonificata e le trappole poste sotto sequestro da militari con l'ausilio dei volontari.
La soglia di attenzione e quindi i controlli da parte dei Carabinieri Forestali rimane alta soprattutto in questo periodo, considerato che gli storni vengono utilizzati per le grive: un piatto della tradizione sarda che consiste in uno spiedino di 8 uccelli bolliti, salati e insaporiti con il mirto e infilzati in un ramoscello della medesima pianta.
Il contrasto a questi reati ha un'importante ricaduta sulla conservazione della biodiversità non solo a livello locale e nazionale ma anche a livello transnazionale e mondiale, in quanto si tratta di uccelli migratori che si spostano cioè verso i Paesi dell'Africa per svernare (periodo invernale) e del Nord Europa per riprodursi (periodo primaverile). Inoltre, questi uccelli svolgono quotidianamente funzioni ecologiche ben precise che incidono sulla conservazione degli stessi habitat in cui vivono.