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Nove società a responsabilità limitata e una società per azioni, i saldi di 25 conti correnti, due depositi titoli, due polizze vita e una cassetta di sicurezza, una sala Bingo, due sale Video Lottery, due bar tabacchi con annessa agenzia scommesse, numerose auto e immobili. È il patrimonio sequestrato dalla Polizia questa mattina a due coniugi cagliaritani, Fabio Serri e Roberta Lecca.
I due, secondo quanto accertato dagli investigatori, erano specializzati nei reati di bancarotta fraudolenta e frode bancaria e dopo aver accumulato ingenti profitti illeciti li avrebbero investiti in attività lecite, come l'apertura di un sala bingo intestata a prestanome, commettendo auto riciclaggio, trasferimenti fraudolenti e fittizie intestazioni di beni
I provvedimenti sono stati richiesti dal Questore di Cagliari dopo le indagini condotte dalla Divisione Anticrimine, in collaborazione con la Squadra amministrativa e la Squadra Mobile, ed emessi dalla II sezione del Tribunale di Cagliari
Hanno l'obbligo di soggiorno a Cagliari e sono stati ritirati i loro passaporti e sospesi i documenti: sono i provvedimenti che hanno colpito Fabio Serri, di 55 anni, e la moglie Roberta Lecca, di 50, entrambi cagliaritani, amministratori occulti delle società intestate a prestanome finite al centro del maxi sequestro di beni effettuato questa mattina dagli agenti della Divisione anticrimine della Questura di Cagliari.
Si tratta di un sequestro preventivo di aziende, immobili e conto correnti applicato in base alla normativa antimafia. C'era infatti una sproporzione tra i redditi dichiarati dai due e i beni di cui erano effettivamente proprietari, anche se li avevano intestati a vere e proprie "teste di legno". Secondo quanto accertato dagli investigatori, nel lontano 2004 la coppia aveva acquisito le quote - tramite prestanome - della nuorese Sardinia Holiday, primissima società ad aprire sale bingo in Sardegna, investendo parte del denaro proveniente da una bancarotta fraudolenta.
Serri e Lecca infatti erano finiti nei guai per evasione fiscale e bancarotta - si parla di 10 miliardi di vecchie lire - reati legati a una società che si occupava di compravendita di frutta e verdura. Non potendo comprare le quote della Sardinia Holiday, in quanto indagati per reati finanziari, i due avrebbero usato i prestanome, investendo così il denaro illecito.
Grazie a questa iniziale operazione e poi con un gioco di scatole cinesi, false intestazioni e acquisizioni di nuove società sempre con uso di prestanome, la coppia è riuscita creare un impero economico del valore di diversi milioni di euro che oggi è stato sequestrato preventivamente. Per le società che risultano tutte regolari è stato nominato un amministratore giudiziario. Le attività investigative ripartiranno nei prossimi giorni dovrebbero ripartire, in attesa dell'udienza di gennaio per la convalida del sequestro.