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“Chiunque abbia attribuito ad un’operazione di lotta alla criminalità il nome di Operazione Mamuthones ha offeso la Sardegna e i Sardi. Il Ministro dell’interno deve chiedere scusa senza se e senza ma. Non si possono infangare nobili e storiche tradizioni popolare della Sardegna denominando in questo modo operazioni contro la criminalità. I Mamuthones non hanno e non possono avere nessun legame con la malavita. Solo associare le due cose è un atto grave e offensivo per il popolo sardo. Siamo tornati al tribale della comunicazione di Stato dove l’arresto di criminali viene associato ad una comunità come quella sarda solo in funzione dell’anagrafe. L'origine dei Mamuthones non ha niente a che vedere con l’associazione fatta ieri con l’arresto di diversi malviventi e chiunque abbia avuto quella malsana idea di denominare in chiave sarda quell’operazione deve chiedere pubblicamente scusa. Sono fatti esecrabili che non possono essere tollerati e che vanno immediatamente stigmatizzati. Testimonianze orali riportate da diversi studi attestano che i Mamuthones sfilavano già nel XIX secolo ma alcuni sostengono invece che il rito risalga all'età nuragica, come gesto di venerazione per gli animali, per proteggersi dagli spiriti del male o per propiziare il raccolto. Fra le ipotesi avanzate sull'origine della rappresentazione vi sono anche una celebrazione della vittoria dei pastori di Barbagia sugli invasori saraceni fatti prigionieri e condotti in corteo. La maschera facciale del mamuthone nera e di legno è un simbolo delle tradizioni popolari della Sardegna e non si può infangare con associazioni fuori luogo, gravi e lesive dell’onorabilità del Popolo Sardo. Chiedano scusa oppure si persegua il danno morale in tutte le sedi opportune”.
Lo ha detto il deputato Sardo di Unidos Mauro Pili presentando un’interrogazione al Ministro Alfano sulla vicenda che ha visto attribuire il nome “Mamuthones” a un’ operazione che ha portato nel Lazio all’arresto di 13 persone, di cui 10 di origine sarda.
L’indagine, per l'appunto denominata convenzionalmente “Mamuthones”, ha preso il via dalle investigazioni a seguito di incendi patiti da alcuni imprenditori della bassa Tuscia, che si sono rivelati essere invece atti ritorsivi per costringerli a soddisfare richieste avanzate dal gruppo criminale nei loro confronti.
L’attività, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Ronciglione, è stata avviata all’inizio dell’anno in corso e si è protratta nella fase dei riscontri e delle indagini fino al giugno 2014.
Inoltre, il sodalizio criminale era dedito alla commissione di furti, danneggiamenti aggravati, esercizi commerciali e autovetture private con finalità estorsive nonché rapine, traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione e possesso di armi clandestine.