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Si terranno domani, mercoledì 10 gennaio, alle ore 11 nella Chiesa Tempio Nuovo di Arzachena, i funerali di Giovanni Fresi, l'orafo di 58 anni per la cui morte è accusato il figlio Michele, di 27.
L'attività investigativa delle forze dell'ordine si è conclusa e, dopo l'autopsia effettuata a Sassari dal medico legale incaricato dalla Procura di Tempio, Salvatore Lorenzoni, la salma di Fresi è stata oggi riconsegnata alla famiglia. Il corpo è ora nella camera ardente del cimitero di Arzachena, da qui partirà domani mattina il corteo funebre.
Per la giornata di mercoledì, come già preannunciato poche ore dopo la scoperta della morte dell'orafo, il sindaco Roberto Ragnedda proclamerà il lutto cittadino. La vicenda ha sconvolto la comunità del centro della Costa Smeralda per la violenza improvvisa che ha armato la mano di Michele Fresi nei confronti del padre.
I fatti risalgono alla notte del 28 dicembre, quando dopo una serata di follia tra un locale e l'altro di Arzachena, caratterizzata da abuso di alcol e droghe, acidi in particolare, il giovane ha colpito alla testa con una mazza di legno il padre, chiamato per cercare di placare gli scatti d'ira del figlio che si stava aggirando per la via principale del paese in stato confusionale e armato di bastone.
Prima di compiere l'omicidio, Michele Fresi aveva aggredito una ragazza di 24 anni con cui stava trascorrendo la serata rompendole la mandibola e ferito anche due Carabinieri arrivati sul posto per arrestarlo. Il giovane è rinchiuso nel carcere sassarese di Bancali.