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Forte preoccupazione è stata espressa dall'Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna per il parere espresso dalla Commissione Sanità del Consiglio Regionale, favorevole alla abrogazione del Dipartimento di Psicologia delle Cure Primarie, introdotto con la L.R. 24/20.
"Un parere - si legge in una nota diffusa dall'Ordine -, assunto con voto di maggioranza e con il voto contrario della minoranza, che rappresenta un grave passo indietro e che contrasta in modo incomprensibile con quanto già legiferato a livello nazionale dal Parlamento e sperimentato in altre regioni, ma che è in contraddizione con la stessa Regione sarda, che in merito si è già espressa con delibera della Giunta Regionale 36/47 del 31 agosto scorso, istituendo i DPCP".
"A breve, del resto, si attende la pubblicazione del Piano Nazionale dell'Assistenza territoriale, fra l'altro prevede l'Assistenza Psicologica delle Cure Primarie".
"L'istituzione, anche in forma sperimentale, del Dipartimento di Psicologia delle Cure Primarie- ha dichiarato Angela Quaquero, presidente dell'Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Sardegna - risponde ad un bisogno di salute della popolazione e va ad arricchire l'offerta delle cure territoriali, soprattutto a favore delle persone più fragili: il DPCP va ad integrarsi nelle attività di tutela della salute, che già mettono in atto i medici di Medicina Generale e i pediatri di libera scelta, oltre che i servizi di cure primarie e di cure domiciliari distrettuali. La mancata attuazione del Dipartimento priverebbe larga parte della popolazione di un'importante componente del diritto alla salute".
"C'è poi un aspetto di grande importanza - prosegue la nota -, in quanto tutti gli studi fatti in materia confermano unanimemente che si realizza un forte risparmio della spesa pubblica, quando si investe sulla salute psicologica. Suscita inoltre perplessità il fatto che la decisione sia stata assunta dalla VI Commissione senza che siano stati auditi i rappresentanti dell'Ordine degli Psicologi, a differenza dei rappresentanti di altre professioni sanitarie, che invece sono stati auditi".
"Non si può tornare indietro rispetto a quanto previsto dalla stessa Giunta Regionale - ha sottolineato Angela Quaquero - perché sarebbe una grave lesione al diritto alla salute psicologica, a livello diffuso su tutto il territorio regionale: si tratta di un fatto di particolare rilevanza soprattutto nello scenario creato, ormai da due anni, dall'emergenza sanitaria".