Ha fatto recitare ai suoi alunni l’Ave Maria e il Padre nostro in classe (LEGGI L’ARTICOLO) e per questo è stata sospesa dal 25 marzo al 15 aprile con decurtazione dello stipendio, in seguito alla denuncia di due mamme dei bimbi della scuola elementare di Oristano.

Ma la maestra Marisa Frascangeli non si dà per vinta: “Farò ricorso – dice al Corriere della Sera che l’ha intervistata – Una vera ingiustizia ma è un segno che mi ha dato Gesù. Mi sento messa in croce”.

Tutti gli alunni delle mie classi sono cattolici, non c’è nessun musulmano. Non pensavo di avere mancato di rispetto né ferito coscienze o sensibilità” ha detto la maestra, che dopo l’accaduto si è scusata, come le aveva richiesto il dirigente scolastico.

Ma dopo 3 mesi, è arrivata comunque la sospensione: “Credo di non averla meritata e ora sono sommersa da solidarietà, anche delle altre mamme delle mie classi”.

Sono fervente e devota alla Madonna, è lei che intercede – ha detto l’insegnante che afferma la propria fede con orgoglio - Ma conosco la separazione fra stato laico e religione e l’articolo 39 della Costituzione che garantisce le libertà individuali”.

La maestra afferma al Corriere di soffrire non poco per la mancanza della scuola e soprattutto dei bimbi, e ha deciso di fare ricorso in tribunale per ciò che le sembra “una vera ingiustizia”. “Voglio che venga fuori tutta la verità” ha detto Marisa.