“Non è sul ciglio della strada, vada fuori dall’isola spartitraffico”. Esordisce così l’agente di polizia protagonista di un acceso battibecco con l’ex deputato e già presidente della Regione Sardegna Mauro Pili.

E' lo stesso ex esponente di Forza Italia, poi fondatore di un partito di area sardista, a documentare l'aspro confronto avuto con alcuni agenti nei giorni scorsi. Pili ha da tempo avviato una nuova attività come giornalista di inchiesta e in questi mesi si è occupato anche di fonti rinnovabili e speculazione energetica. Proprio nell’ambito di una delle sue cronache giornalistiche, è stato coinvolto di recente in un faccia a faccia piuttosto duro con alcuni agenti nei pressi di Arborea (nell’Oristanese) in occasione del passaggio di un tir che trasportava pale eoliche.

“La strada è chiusa – risponde Pili al poliziotto che lo invitava a liberare la carreggiata – faccia il suo lavoro”. “La strada non è chiusa”, ribatte l’agente. “Mi sta toccando – protesta Pili – sto facendo il mio lavoro, si sposti”.

“Vada fuori dalla strada”, ancora l’agente di polizia. E Pili, mentre i toni si accendono, “Tolga la mano dalla telecamera. Lei mi sta toccando e mi sta impedendo di fare il mio lavoro”.

“Vada fuori dall’isola spartitraffico. Tanto non le faccio fare il filmato”, incalza il poliziotto scatendando la risposta irritata dell'ex deputato. “Ma come si permette? Non fa fare il filmato? L’arroganza degli incompetenti”.

A questo punto interviene un altro agente: “Il video l’ha fatto? Torni indietro per cortesia”. “Lei chi è? – chiede Pili – Si, qualifichi”. “Sono un poliziotto”. “Faccia vedere il tesserino”. “Torni indietro! Non mi faccia perdere tempo per cortesia”. “Sono dietro il guard-rail – Pili –. Non può usare questo tono. Resto qui e lei non può permettersi di usare questo tono. È un poliziotto? Usi il tono di un poliziotto. Sono un giornalista, sto lavorando”.

L’agente risponde: “Sto usando il tono del poliziotto: le sto chiedendo cortesemente di spostarsi”. “Si occupi di quello di cui deve occuparsi”, conclude Pili.

L’ex governatore sardo ha condiviso il video sui suoi canali social accompagnato da questa didascalia: “Ecco l’arroganza e tracotanza di Stato per tentare di imbavagliarmi. Ho sempre avuto rispetto per le Forze dell’ordine, ma quanto è accaduto la notte appena trascorsa è grave e inqualificabile. A più riprese alcuni soggetti, probabilmente preventivamente istruiti dai vertici, hanno tentato in tutti i modi di impedirmi di documentare la vergognosa calata eolica in Sardegna!”.

“Forse irritati per le mie denunce sul rischio di infiltrazioni mafiose e l’utilizzo delle forze dell’ordine per proteggere questi viaggi?  – si domanda Pili –. Di certo i documenti di viaggio, quelli pubblici, erano tutti scaduti e nessuno, dicasi nessuno, sino alla mia denuncia li ha controllati! Come tutti hanno taciuto sul coinvolgimento della ditta di trasporti coinvolta in affari di mafia! Non mi fermeranno certi personaggi e certe violenze da regime oscurantista! Informare è un diritto! è un dovere!”.