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L’unico indagato nell'incidente che ha portato alla morte di Filippo Vidili, il cacciatore di 50 anni ucciso per errore dal compagno di caccia venerdì scorso a Sedilo, è Marco Solinas, fratello dell'ex presidente della Regione Christian. L'ipotesi è quella di omicidio colposo.
LA RICOSTRUZIONE
Secondo le prime indagini della Procura, coordinate dal pubblico ministero del tribunale di Oristano Silvia Mascia, la vittima è stata colpita da un proiettile nell'addome tra i tre sparati in quel momento. Vidili si trovava venerdì scorso con un amico in una compagnia a Sedilo per l'apertura della stagione di caccia grossa.
Dalle prime ricostruzioni degli investigatori, sembra che il cinquantenne fosse appostato in attesa di un cinghiale. Quando l'animale è passato rapidamente davanti a lui, è partito il colpo di fucile. Il compagno di caccia, in una postazione poco distante, udendo il movimento e credendo fosse un cinghiale, ha sparato. Tre proiettili singoli, uno finito sul bersaglio, uno su una roccia e uno sull'amico. Nonostante i soccorsi prolungati per oltre mezz'ora, Vidili non ce l'ha fatta.
Le ferite all'addome erano troppo gravi. Gli investigatori hanno interrogato fino a tarda notte di venerdì tutti i cacciatori presenti a Padru, vicino alla statale 131 Dcn. Le armi utilizzate durante la battuta di caccia sono state sequestrate e saranno oggetto di perizie, in particolare il fucile che ha sparato il colpo mortale.
L'autopsia
Sarà eseguita oggi l'autopsia. La pm Mascia ha affidato l'incarico al dottor Roberto Demontis che eseguirà gli accertamenti necroscopici all'ospedale Brotzu di Cagliari. Parteciperanno all'esame i consulenti nominati dagli avvocati Gianluigi Mastio e Mario Gusi, che rappresentano i familiari della vittima, e quelli indicati dalla difesa di Marco Solinas.