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Oggi per la famiglia Farris tutto si ferma e il dolore lascia più spazio alla rabbia per un silenzio dirompente che avvolge la loro vita da quanto tre anni fa Cristian Farris, figlio di Giulia ed Efisio, fratello di Walter e Vanessa, è sparito nel nulla da Orroli, comune del Sarcidano, provincia del Sud Sardegna.
In questi anni non è emerso alcun particolare, nessuno ha fornito informazioni, nessuno ha confidato dettagli. Eppure, è difficile credere che non vi siano persone in grado di comunicare qualche elemento in più su quel 20 ottobre 2019. Cosa è successo a Cristian, il calzolaio e allevatore di 27 anni? Era una persona “scomoda”? Qualcuno sa di una cena alla quale sarebbe stato invitato fuori da Orroli?
“Tante domande e nessuna risposta – ci spiega mamma Giulia -. È certo che ci sono persone in paese che sanno qualcosa, ma magari anche per paura non parlano, oppure sono coinvolti. Noi ci sentiamo traditi. Casa nostra era sempre aperta a tutti gli amici di Cristian, cenavano con noi, ma gli stessi amici, per aiutarci nelle ricerche, non sono mai venuti a dirci ciò che mio figlio diceva loro”.
Oggi, a tre anni dalla scomparsa di Cristian, la signora Giulia lancia l’ennesimo appello rivolto ai compaesani, ma anche alle istituzioni, forze dell’ordine e garanti della verità: “Chi sa parli, non si può lasciare un genitore così. Si mettano nei nostri panni, tutti. Non ci sono parole per descrivere il dolore e ora la rabbia per le persone che non ci sono state vicine a noi e a nostro figlio. Cristian lasciava tutto per aiutare gli altri, ma a lui non l’ha aiutato nessuno. Chiediamo anche al giudice risposte. Nonostante una relazione e una lettera a lui inviata non abbiamo ottenuto alcun riscontro. Stanno lavorando a questo caso? Non sappiamo nulla”.
Le ultime persone a vedere Cristian Farris sono state un barista del paese intorno alle 19:30 del 20 ottobre 2019, un meccanico e altri due compaesani. Il meccanico avrebbe chiesto a Cristian un aiuto per andare a cercare un cane a Esterzili: “Mio figlio non è andato perché doveva andare a dare da mangiare e bere alle pecore”. Il 27enne, infatti, si sarebbe poi recato nell’ovile ereditato dal nonno per accudire le sue pecore. Lungo la strada di campagna lo avrebbero visto sul suo furgone bianco visto due vicini di casa. “Si sono salutati di fretta, ma mi hanno detto di averlo visto tranquillo”.
Lo stesso furgone, un Fiat Daily, con dentro l’“inseparabile” cellulare, come ci racconta la mamma, è stato trovato bruciato in aperta campagna il giorno dopo la scomparsa, il 21. “È emerso qualcosa dai tabulati? Con chi ha parlato l’ultima volta? Cristian non si separava mai dal cellulare, c’è tutto lì dentro”.
Struggenti le parole della signora Giulia: “Un genitore se sa che il figlio è morto può portagli un fiore, ma io cosa faccio? Cristian non era cattivo. Io sto vivendo con la speranza, ma è dura quando non ti aiutano i compaesani, non ti aiutano i carabinieri, non ti aiuta il giudice. Perché non aiutano una madre? Meno male che c’è e ringrazio ancora l’avvocato Gianfranco Piscitelli, presidente di Penelope Sardegna". Oggi abbiamo sentito proprio il legale Piscitelli: “È stata aperta un’indagine per omicidio. Ho bussato più volte alla porta degli inquirenti, abbiamo chiesto ulteriori indagini, risposte, gli esiti dei tabulati telefonici, del telefono: nessun genere di risposta”.
“C’è stata tanta omertà - continua l'avvocato - ma io alla giustizia chiedo la verità. Ci troviamo di fronte a degli esseri umani che non possono essere cancellati con un segno sul loro nome. Spero al più presto di avere risposte. Chiunque sa, anche anonimamente, parli”.
Nel video le parole dell’avvocato