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«La cultura degli orti urbani fa parte del dna di Sassari e di numerosi altri centri della nostra isola. Quest'iniziativa che vede il supporto del CNR e delle nostre università parte da lontano e oggi prende finalmente forma. Credo che anche per la sua rilevanza dal punto di vista sociale e non solo culturale sia per i sardi che per i nuovi cittadini del mondo, debba poter contare sull'appoggio dell'Assemblea sarda».
Così il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau intervenuto questa mattina ai lavori del convegno “Gli Horti nel tempo, coltura e cultura degli orti nel segno delle civiltà e del cambiamento”, organizzato a Sassari nella sede dell'assessorato alle Politiche culturali nell'ambito del progetto Migrazioni & Mediterraneo. L'Osservatorio Sardegna.
«Un'iniziativa di supporto sociale – ha sottolineato il presidente – che mette a disposizione dei cittadini uno spazio per coltivare la terra per avere un ritorno di produzione propria, un supporto quindi di tipo anche economico, ma che dall'altra svolge quella funzione sociale di aggregazione e integrazione, oggi essenziale. È confortante – ha aggiunto - che nel nostro Paese ci siano ancora istituzioni come il CNR che si occupano di politiche dell'integrazione, aspetto non scontato in un momento storico in cui prevalgono venti di discriminazione e di razzismo marcati e difficilmente gestibili. Il progetto degli orti urbani rappresenta un percorso definito verso azioni concrete, volte all'integrazione e all'accoglienza che deve essere sostenuto e valorizzato. Può offrire un futuro di impegno anche professionale agli immigrati – ha concluso il presidente del Consiglio - e sono particolarmente orgoglioso che questa iniziativa da Sassari possa estendersi a tutto il resto del territorio sardo, a tutti i comuni dove dovrebbero essere messi a disposizione degli orti urbani per chi vuole lavorare la terra, per chi vuole dedicarsi a questo tipo di attività nobile ed importante che fa parte della nostra storia e della nostra cultura».