Canti sardi, fiori e lettere per Gianluca Monni, lo studente di 19 anni, ucciso l'8 maggio scorso a Orune mentre aspettava il bus per la scuola: "Avevi un libro aperto in mano e te lo hanno chiuso... noi te lo riapriremo!".

Recita così una delle lettere, e versi delle canzoni per ricordare la morte del ragazzo che stava ripassando la lezione seduto sui gradini di un'abitazione, qualche minuto prima di essere ucciso. 

Ed è proprio attorno ai gradini di quell'abitazione che ieri sera, in occasione di "Corte Apertas", il coro "Incantaos de Orune" ha reso omaggio al giovane. E' una triste ricorrenza: nel dicembre dello scorso anno, proprio durante la festa di Corte Apertas, sarebbe iniziata la lite fra Gianluca Monni e un minorenne di Nule, indagato per l'omicidio, assieme a un giovane di 23 anni di Ozieri.

I due gruppi, quello di Orune e quello di Nule, sarebbero entrati in collisione perché il minorenne avrebbe fatto delle avances pesanti alla ragazza dello studente. Fra i giovani di Nule c'era anche il 28enne Stefano Masala, scomparso la sera prima dell'omicidio e mai più tornato a casa.

La sua auto, una Opel Corsa grigia ritrovata bruciata la sera dell'8 maggio, sarebbe la stessa, secondo gli inquirenti, usata dai killer dello studente la mattina del delitto. Ieri sera Orune ha voluto rispondere così alla violenza: con versi di pace, amore a accoglienza.

Ma anche con un gesto simbolico forte: al posto dei fori di pallettoni, che bucano il cartello di ingresso con l'indicazione Orune, hanno messo dei fiori colorati, come messaggio di pace, bellezza, e distensione dopo i tragici fatti.