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Importante riconoscimento per l’Azienda Ospedaliera G. Brotzu di Cagliari per l’assistenza all’ictus; l’European Stroke Organization (ESO), nell’ambito dell’iniziativa Angels, ha infatti assegnato il premio Gold Status 2020 all’AOB per la qualità e l’efficienza della cura nell’ambito delle patologie legate all’ictus.
L’iniziativa Angels coinvolge e prende in considerazione più di 4000 centri ictus in 105 nazioni nel mondo; l’Eso Angel Awards riconosce gli ospedali che forniscono alte prestazioni sulla base di parametri stretti: numero di trattamenti della fase acuta, tempi di esecuzione di esami, rapidità di somministrazione delle cure e congruità delle terapie prescritte anche alla dimissione.
“Un importante risultato di tutto il team che 365 giorni all’anno si dedica con passione e competenza alla terapia dell’ictus” - dichiara Maurizio Melis Direttore Dipartimento Neuroscienze e Riabilitazione – “Parlo dei medici, degli infermieri, dei tecnici, dei terapisti della Neurologia Stroke Unit, della Neuroradiologia e della Radiologia, della Riabilitazione, del PS e di tutto il personale del nostro Ospedale. La collaborazione con il 118 e con le altre strutture Ospedaliere del territorio sono state fondamentali. La terapia dell’ictus “ – prosegue Melis - “è strettamente tempo-dipendente, necessita di un sistema organizzativo che consenta una rapida presa in carico del paziente, Ogni minuto che si ritarda dopo l'ictus si bruciano 1,9 milioni neuroni: il tempo è cervello.
La Neurologia Stroke Unit dell’Ospedale G. Brotzu ricovera ogni anno più di 600 pazienti con Ictus.
Dall’inizio dell’attività sono stati praticate circa 1200 fibrinolisi endovena, ma il numero di trattamenti per anno è in costante crescita.
L’offerta terapeutica è notevolmente ampliata dall’incremento dei trattamenti di trombectomia meccanica (asportazione del trombo direttamente dalle arterie del cervello con l’uso di sonde specifiche) eseguite presso la SC di Neuroradiologia diretta da Simone Comelli.
E’ un successo di tutti, particolarmente importante perché il periodo di monitoraggio è avvenuto nel 1 trimestre del 2020, in piena emergenza Covid. Il numero di trattamenti non solo non è diminuito, come nel 90% delle Stroke Unit Italiane, ma è addirittura aumentato.