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Non è tardata ad arrivare la replica del presidente della Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai alle dichiarazioni dei giorni scorsi rilasciate dal Consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione.
“Leggo con un ancora più certo stupore che un signore della attuale maggioranza regionale il cui incarico deve essere quello di Responsabile della mistificazione, ritenga che la protesta contro il vigliacco attacco al San Camillo di Sorgono sia attuata solo da “alcuni amministratori”. Vorrei precisare al tipo in questione che vi è assoluta concordanza tra i 13 Sindaci del Distretto di Sorgono circa il trattamento che è stato rinnovato alla Salute pubblica di questa zona e che la protesta, conseguente, è condivisa da tutti”, queste le sue parole.
“Al tizio in questione – prosegue Corona –, il quale lamenta che i Sindaci che ora protestano in passato si nascondevano, ci terrei a rammentare che, (probabilmente per il fatto che lo stesso personaggio qui nel territorio non si è mai visto o probabilmente perché non è solito approfondire la lettura degli stessi quotidiani che ora usa per fare gazzosa) tutti gli amministratori dei 13 comuni del Distretto non hanno mai lesinato critiche laddove si ravvisava la necessità di farlo e hanno partecipato a tutte le proteste di piazza locali e regionali, senza mai arretrare di un millimetro. Potrebbe, il tizio, occupare un pò di tempo per la lettura della rassegna stampa sul tema degli ultimi 5 anni per rendersi conto che a dire fregnacce son capaci solo gli incapaci”.
“Per sintetizzare – prosegue il presidente –, considerando che a Pasqua si è tutti più o meno buoni ma non per questo più fessi, si precisa che mandare allo sbaraglio i soldatini fu un esperimento che nel ‘43 fu fatto dal Duce per sostenere la campagna Barbarossa. Tutti, o almeno chi ha letto un minimo, sappiamo come la tragedia andò a finire. In sostanza, gli amministratori del territorio hanno chiesto spiegazioni alla Regione Sardegna, che attualmente, sull’argomento è più che muta”.
A suo modo di vedere “Oggi il servizio sanitario del Distretto di Sorgono è sguarnito non solo dei servizi primari ma anche delle attrezzature più elementari. Ciò non solo è vero ma ci ha anche portato a mettere in campo 150 mila euro di risorse della Comunità Montana, per acquistare tutto quello che non c’è e che serve per mettere in sicurezza il territorio. Continuare a guardare indietro per non assumersi le proprie responsabilità è sintomo di una incapacità che ormai è evidente a tutti”.