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A Ottana, nel cuore della Sardegna, tra il verde dei paesaggi mozzafiato e i suggestivi reperti della società nuragica, il prossimo 25 aprile si svolgerà il tanto atteso evento “Chentu Istellas”.
La manifestazione, arrivata alla sua terza edizione e organizzata dalla Pro loco di Ottana con il patrocinio del Comune, vedrà la suggestiva sfilata di donne e bambine in abito tradizionale sardo.
Un’occasione di riscoperta delle antiche e preziose tradizioni che incanteranno i presenti, di arricchimento culturale sia per i sardi che per i visitatori arrivati da altre regioni che in questo modo coglieranno uno dei tratti della vera essenza dell’Isola.
Il vario e ricco programma stilato dalla Pro loco in collaborazione con l’Amministrazione comunale prevede la sfilata delle donne per le vie del paese alle ore 15, mentre alle 15:30 ci sarà la preghiera e benedizione dei partecipanti da parte del parroco, don Pietro Borrotzu.
Alle ore 16 verranno presentati i magnifici costumi tradizionali e alle 16:30 si svolgeranno i riconoscimenti alla figurante più giovane e a quella veterana, lo scorso anno ci era una forbice di ben 70 anni!
La serata verrà conclusa a tempo di musica con i balli in piazza che allieteranno i presenti, sotto le note di Mariantonietta Bosu all’organetto, Mario Soru alla chitarra e le voci di Carlo Crisponi e Marco Zedde. La manifestazione verrà presentata da Maria Barca.
“Si tratta di un evento che solitamente si svolgeva l’8 marzo, in occasione della festa della donna, – afferma ai microfoni di Sardegna Live il sindaco di Ottana, Franco Saba - ma quest’anno abbiamo deciso di stabilire una data che d’ora in poi sarà la stessa per tutti gli anni ed è stato scelto il 25 aprile sia perché è un festivo, mentre l’8 marzo può cadere anche in una giornata lavorativa, sia come riferimento a una festa che nessuno deve dimenticare, quella della Liberazione, ricordando le donne che hanno dato la propria vita per la libertà e per i diritti di cui godiamo oggi, per quelle che ogni giorno devono lottare, le vittime di femminicidi e soprusi. - prosegue il primo cittadino - Lo facciamo tenendo vive più che mai le nostre tradizioni e la nostra cultura e mettendo in evidenza i nostri magnifici abiti, simbolo d’identità sarda”.