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Ottanta tonnellate di oli esausti pericolosi per la salute umana e l'ambiente sequestrati dai carabinieri forestali di Cagliari. Erano all'interno di due silos, secondo i militari in cattivo stato di conservazione, di una ditta di Piscinas che fino al 2022 si occupava di coincenerimento di rifiuti pericolosi. Denunciati i tre amministratori unici dell'azienda che si sono succeduti nell'incarico durante il periodo in cui si sono svolti gli episodi contestati.
In base a quanto accertato dai carabinieri forestali, gli oli erano da tempo (almeno dal 2018) depositati all'interno dei silos e miscelati tra loro. Infatti, stando a quanto risulta dai primi accertamenti documentali, i silos contengono al loro interno 9 tipi diversi di oli esausti. Inoltre, in base a quanto ricostruito dagli inquirenti, gli olii ammonterebbero a 81,5 tonnellate.
Le irregolarità riscontrate dai carabinieri del Centro Anticrimine Natura di Cagliari, deriverebbero dal fatto che la ditta, nel 2022 non avrebbe rinnovato l'Aia (autorizzazione integrata ambientale Ambientale) titolo previsto dalla normativa di settore per lo svolgimento dell'attività di deposito e di smaltimento rifiuti. Nonostante questo proseguiva nello stoccaggio dei rifiuti pericolosi. Contestato quindi il reato di "gestione illecita di rifiuti".
La ditta, inoltre, spiegano i carabinieri, non avrebbe ottemperato all'obbligo conseguente alla dismissione dell'impianto di incenerimento, di messa in sicurezza e bonifica del sito.