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Di seguito riportiamo la lettera inviata al Comune di Ovodda da un'animalista che ha visitato il paese barbaricino in occasione di Autunno in Barbagia e la risposta del sindaco Cristina Sedda.
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Salve, ho visitato oggi 08/11/2014 il vostro paese in occasione di autunno in Barbagia. Complimenti, paese molto bello e pulito, la manifestazione era ben organizzata.
Unico neo un asinello in via Taloro.
Un povero asinello con un campanaccio di qualche kg al collo e attaccato al muro con una corda molto corta al punto che gli impediva qualsiasi movimento in avanti, era quindi impossibilitato a muoversi.
Ho fatto presente il fatto ai proprietari nel punto di ristoro li vicino e si sono dimostrati molto scortesi e sbruffoni.
Vorrei far presente che tenere un animale in quelle condizioni costituisce reato di maltrattamento.
La presente segnalazione e' rivolta quindi a sollecitare un intervento da parte vostra o chi di competenza e provvedere a porre in essere le condizioni utili al benessere dell'animale.
La presente segnalazione verra' inoltrata ai diversi enti di protezione animali.
Resto in attesa di una cortese risposta.
Cordiali saluti. M.S.
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Gent.mo M. S.
sono Cristina Sedda Sindaco di Ovodda, solo oggi ho avuto modo di leggere il suo messaggio in quanto le comunicazioni del Comune arrivano ad altri indirizzi e-mail e purtroppo questo indirizzo si controlla meno spesso degli altri.
La ringrazio per gli apprezzamenti al mio Comune e alla manifestazione che ci rappresenta nel nostro essere e nel nostro saper fare e nella nostra accoglienza.
Mi dispiace per la sua esperienza negativa ma sinceramente credo che non fosse intenzione dei gestori del punto ristoro maltrattare l'asinello.
La gente di Ovodda ha sempre amato e rispettato la campagna e gli animali, del resto ha trovato in questo da sempre la sua ricchezza e parlo di ricchezza in termini etici oltre che economici.
Sicuramente il suo punto di vista offre una visione diversa da chi con gli animali è abituato alla convivenza quotidiana, tanti dei ragazzi con cui ha discusso sono allevatori e amano e rispettano gli animali dando loro il giusto ruolo. Non sò dirle circa la lunghezza della corda e il peso del campanaccio ma posso assicurarle che l'animale non è stato maltrattato e che tuttora gode di ottima salute.
Per quanto riguarda invece l'atteggiamento maleducato dei ragazzi del punto ristoro, se è successo, me ne scuso personalmente e me ne dispiace. Sarei molto onorata se lei volesse venirci a trovare e con l'occasione conoscerci e spiegarci meglio e verificare attraverso l'esperienza quotidiana quello che è il nostro vivere dentro una cultura agropastorale.
Cordialmente Cristina Sedda
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Gentilissima Sig. Sindaco,
anche io sono stata a Ovodda in occasione di cortes apertas e sono rimasta affascinata dalle bellezze del vostro centro e dalla cortesia degli ovoddesi, virtù peraltro già constatata in occasioni meno "rumorose" dell'affollatissima sagra.
Anche io ho visto l'asinello citato dal sig. M.S., devo dire che ritengo che il collo di un asino, in sardo "molenti" dalla pratica antichissima di far ruotare il molino, regge con molta facilità quel campanaccio, molto più di quanto io regga un anello appeso al mio orecchio. con questo voglio dire che la bestiola non appariva affatto maltrattata e anche la corda che lo costringeva in quello spazio non sembrava provocare alcuna sofferenza all'