PHOTO
Un pacifista contro la fabbrica di bombe di Domusnovas, nel Sulcis Iglesiente. Potrebbe sembrare l'idea di un moderno Don Chisciotte, invece è il progetto di Antonello Repetto, attivista di Carloforte, che ha inviato due lettere al Prefetto e al Questore di Cagliari, Giuliana Perrotta e Danilo Gagliardi, autodenunciandosi.
Nelle due missive, infatti, annuncia l'intenzione di "attuare azioni di sabotaggio non violente contro la fabbrica di bombe Rwm Italia di Domusnovas".
In quello stabilimento, negli ultimi mesi, sono stati fabbricati ordigni poi spediti dall'aeroporto di Cagliari-Elmas e dal porto di Olbia in Arabia Saudita. Spedizioni che hanno sollevato un polverone di polemiche da più fronti. Il primo a segnalare il caso - con tanto di foto e video sulle armi in partenza dall'Isola postate su Facebook - era stato il deputato di Unidos ed ex governatore della Sardegna Mauro Pili.
Poi una raffica di interrogazioni e prese di posizione di Amnesty International e della Rete italiana per il disarmo. Infine la replica del ministro Roberta Pinotti: spedizioni regolari e autorizzate nel rispetto della legge. Adesso scende in campo anche il pacifista che annuncia i possibili sabotaggi.
"La mia coscienza di cristiano - scrive Repetto nelle due lettere - mi impone di farlo. Il governo italiano sta violando la legge numero 185 del 190, in base alla quale non si possono vendere armi alle nazioni in guerra. L'Arabia usa queste bombe, ci sono le prove, anche e soprattutto contro civili inermi".
"Io mi sono autodenunciato - ha detto Respetto -, annunciando la volontà di voler attuare azioni di sabotaggio non violente, ma sarebbe il Governo italiano da denunciare perché sta violando la legge sulle armi. Tutti abbiamo letto sui giornali dei bombardamenti in Yemen e delle vittime civili".
"In passato - racconta - ero stato denunciato per essere entrato in un'area militare a Carloforte, nella zona di Capo Sandalo, dove stavano installando un radar. Adesso vorrei fare qualche cosa. Per il momento ho inviato le lettere e a livello simbolico mi sono autodenunciato".
L'attivista, che recentemente ha partecipato alla manifestazione di Capo Teulada e davanti alla questura di Cagliari contro le esercitazioni militari e le basi in Sardegna, sottolinea quanto sia pericoloso il trasportato delle bombe.
"Chiudono addirittura lo spazio aereo - spiega - questa mia presa di posizione non è legata a una forma di vendetta, sono per le manifestazioni pacifiche ma come cristiano e come cittadino non posso accettare che queste bombe vengano utilizzate per ammazzare civili".