Paolo e la sua famiglia sono arrivati ieri, giorno di Pasqua, in Sardegna. Dopo otto lunghi giorni e numerose complicazioni, grazie all’aiuto di diversi volontari sono riusciti a organizzare il rientro da Milano.

La sorella di Paolo, Giuliana Lobina, aveva affidato a Sardegna Live il suo appello: aveva chiesto aiuto per riportare a casa il fratello sottoposto a un’operazione a Milano per un tumore maligno all'esofago e costretto a utilizzare l'ossigeno. Il problema nasceva proprio dal fatto che a bordo degli aerei e delle navi non si possono portare le bombole di ossigeno, per motivi diversi a seconda della compagnia, ma comunque riconducibili alle norme di sicurezza.

“È assurdo – aveva commentato - che per una situazione del genere si debbano fare i salti mortali. È un rimbalzo di telefonate tra ospedale aeroporto e porto, si devono trovare delle soluzioni non solo per noi ma per chiunque si trovi in questa situazione. L'ultimo tentativo che stiamo facendo è trovare questo concentratore di ossigeno che costa intorno ai 2000 euro...introvabili...ogni ospedale dovrebbe averli in modo da agevolare il paziente e non renderle la vita più difficile di quello che già si presenta”.

“La nave – aveva raccontato Giuliana - accetta solo una bombola da 20 kg che non garantisce la copertura da Milano a Porto Torres, in aereo Ryanair ha la copertura ossigeno che va bene. Il problema è che mio fratello resterà scoperto da quanto arriva in aeroporto fino all'imbarco. C'è questa stanza amica con assistenza, ma è senza ossigeno”.

Dopo otto giorni “finalmente a casa...siamo distrutti, ma felici di essere tornati con non pochi problemi anche in questo rientro”.

Giuliana racconta: “Siamo a casa non grazie ai piani alti che qualcuno ha contattato, ma bensì ai social e al volontariato...un grazie a Sardegna Live che ha pubblicato il mio SOS, un grazie immenso ai due angeli Fabio e Teresa della Croce blu di Sassari, al gruppo Sardegna Soccorso e Anas Sardegna e a Ivano Lobina tour che ci ha fatto da staffetta da Villasanta fino a Burcei”.

“Mi preme – continua Giuliana - che la nostra storia e quanto abbiamo dovuto affrontare arrivi a chi di competenza, perché è assurdo che nel 2022 si debbano avere questi problemi. Basterebbe una procedura chiara e veloce e non una burocrazia che va sbrigata in tempi troppo lunghi. Basterebbe che ogni aereo e aeroporto ogni nave e porto fosse fornito di bombole di ossigeno o di un concentratore di ossigeno e saremo stati a casa in molto meno tempo. Spero che questo nostro incubo durato 8 giorni possa essere di aiuto per sensibilizzare il problema di vitale importanza... il nostro grazie a tutti quelli che hanno teso la mano verso di noi... Buona Pasqua ...”.