Polemiche a Luogosanto per il progetto che prevede l'installazione di sette mega pale eoliche nel territorio. Una situazione ripetutasi più volte negli anni, precedentemente contrastata dall'ex sindaco Antonio Scampuddu. Tuttavia adesso il parco eolico potrebbe vedere la luce. Proprio l'ex primo cittadino accende i riflettori sulla vicenda e denuncia nel tentativo di sensibilizzare gli abitanti e fare chiarezza su quanto sta avvenendo. Già nel periodo del suo mandato - 2010/15 - un progetto analogo interessò la stessa zona, ma l'amministrazione fece muro, riuscendo a scongiurare l'installazione del parco eolico. 

L'eventuale riuscita, ci racconta Scampuddu, avrebbe "ripercussioni devastanti per tutto il territorio". "Queste pale, poste su un crinale, andrebbero a intaccare un panorama tanto decantato per la sua bellezza e per l'essere rimasto 'selvaggio', trasformandolo profondamente". "Vorrei aprire le menti - racconta - delle popolazioni del territorio, perché ho l'idea che questo progetto sia tenuto nascosto volutamente per non far sollevare l'opinione pubblica".

"Ho fatto sempre le battaglie, anche quando ero sindaco, sulle servitù della Sardegna, perché ho sempre sostenuto che debba essere una terra che abbia il controllo del proprio territorio. Questo parco eolico porterebbe qualche euro da mettere a bilancio, ma qual è il prezzo? Una devastazione di natura ambientale su tutto il territorio - avverte -. Il progetto riguarda il Comune di Luogosanto, però di fatto saranno interessati anche i territori di Aglientu e Santa Teresa, perché ci saranno tutte le condutture che porteranno verso il mare per poi andare verso il Continente".

Non è la prima volta che Scampuddu dibatte su questa tematica: "A suo tempo portai avanti una battaglia analoga, quando volevano passare in un canale con un elettrodotto che connetteva il parco eolico di Buddusò con il Continente. Ero riuscito fortunatamente a farlo spostare, altrimenti avrebbero devastato una valle bellissima. Oggi vedo un ennesimo tentativo di saccheggiare il territorio sardo a fronte di non si sa quali benefici, ma sicuramente di certa devastazione".

Tanti ettari di territorio coinvolti, che dal punto di vista ambientale rappresentano una fonte "ricca e preziosa". "Tutto il tratto di costa che va da Vignola a Santa Teresa rischia di essere contaminato da questo fronte di pale". Ma è possibile contrastare la riuscita del progetto? L'ex sindaco è certo che "si può sempre fare qualcosa". "Se l'amministrazione vuole concretamente opporsi le soluzioni ci sono. Sono leggi preminenti, dettate dallo Stato, ma - afferma in conclusione - i territori devono avere una capacità di reazione per potersi autogestire".