Inizia ufficialmente il 458esimo anno accademico dell’Università di Sassari. La cerimonia, che si è tenuta ieri, è stata aperta dalle parole del Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi.

“Il Sistema universitario deve garantire una formazione di qualità in tutto il Paese, indipendentemente dalle aree geografiche – queste le sue parole – mi fa piacere ricordarlo qui a Sassari, università di grande storia in un territorio che soffre”. Ma nononostante il contesto, “tutti gli indicatori dimostrano la qualità della ricerca e della formazione erogata a Sassari”, ha continuato il Ministro, per poi annunciare nel prossimo decreto Milleproroghe “un intervento straordinario per bandire entro l’anno 1600 posizioni da ricercatori di tipo b, 1000 avanzamenti di carriera verso il ruolo di associato e 400 milioni per l’edilizia universitaria. E’ poco rispetto a ciò che serve, ma sono misure concrete”.

Il Rettore Massimo Carpinelli, al sesto e ultimo anno del suo mandato, ha reso noti alcuni numeri: il 30% di immatricolati in più, un bilancio in attivo, nuovi corsi di laurea che attirano nuovi iscritti, progetti di trasferimento tecnologico con le imprese e i fiori all’occhiello ARTES 4.0 e l’ingresso nella rete dei Bic (Business incubation centre) del CERN. 

“I numeri dicono molto ma non dicono tutto – ha aggiunto – per questo vorrei riflettere su quello che deve essere il ruolo dell’università in un momento come quello presente, assediato da spinte oscurantiste e retrograde che si fanno forti delle insicurezze, delle debolezze di molti”. Servono quindi ancora di più istruzione, educazione, apertura all’altro, parole chiave per un rettorato che ha molto insistito sull’inclusività e l’integrazione. Il Rettore ha poi ricordato l’imminente assemblea nazionale del movimento Fridays for Future, in programma il 14 e 15 marzo in aula magna.

La portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, Carlotta Sami ha tenuto una prolusione dal titolo “Rifugiati, la sfida dell’accesso all’istruzione superiore. Una grande opportunità per le università italiane”. 

“Sono 153 mila i rifugiati che vivono in Italia – ha affermato -. Gli investimenti per l’integrazione producono una significativa crescita del Pil; al contrario, la mancata integrazione produce costi sociali”. Carlotta Sami si è poi soffermata sul programma “Unicore” finalizzato a permettere ai rifugiati di proseguire gli studi in Italia in modo sicuro. Hanno aderito 40 atenei tra cui Sassari. “Abbiamo l'obiettivo di innalzare al 15% entro il 2030 la percentuale di rifugiati iscritti all’istruzione superiore, ferma attualmente al 3%”, ha detto Carlotta Sami. A lei il Rettore ha conferito il Sigillo storico dell’Università di Sassari.

Interessanti anche gli interventi di Francesco Lugli, primo studente selezionato dalla Scuola Superiore di Sardegna, e Michela Patta, la più giovane dipendente dell’Università di Sassari stabilizzata nel 2019.

Inoltre Carpinelli ha consegnato il tocco ai docenti Monica Cossu e Francesco Bussu (i più giovani professori ordinari) e a Valeria Sipala e Davide Bilò (I più giovani professori associati). La cerimonia si è conclusa con l’allocuzione del Pontefice Massimo dell’Associazione Goliardica Turritana Sua Giovinezza Pilandra I il Futtivecciu, al secolo Lorenzo Granieri.

Alla cerimonia hanno preso parte l’Associazione Coro dell’Università di Sassari e la banda della Brigata Sassari che ha eseguito l’Inno d’Italia.