Dopo l'alzata di scudi degli allevatori e delle associazioni agricole, la Sardegna non modificherà le norme sul pascolo semi-brado dei suini. L'emendamento presentato dalla giunta all'articolo 2.6 bis, inserito nel Collegato alla legge di stabilità 2023, che prevede una ridefinizione dei tipi di allevamento di maiali da poter praticare in Sardegna è stato ritirato dalla stessa assessora dell'Agricoltura Valeria Satta durante la discussione del testo.

Il no compatto del mondo delle campagne all'ipotesi di allentamento dei vincoli era motivato dal rischio per il sistema produttivo regionale della circolazione della variante di genotipo 2 della peste suina africana (Psa).

L’emendamento della Giunta sarà rimandato all'esame della quinta commissione, così come il primo comma dell'articolo 2 del Collegato, che riguarda i centri di assistenza agricola, bocciato dall'Aula. Il rinvio in commissione, secondo la decisione presa della Giunta comunicata dal presidente del Consiglio Michele Pais, è necessario per alcune integrazioni e riformulazioni che probabilmente troveranno spazio in una norma ad hoc. Nello specifico sulle modifiche al regolamento del pascolo in Sardegna si punterebbe alla introduzione di un comitato tecnico.

"Non possiamo che accogliere con estremo favore l'integrazione fondi da 10milioni di euro sui ristori destinati al comparto agricolo, escluso quello zootecnico già interessato da altro intervento, che dovranno andare alle aziende colpite dall'aumento dei costi di produzione e dalla crisi seguita alla guerra in Ucraina. Risorse aggiuntive, come da Confagricoltura più volte richiesto, che si sommeranno ai 20milioni già stanziati lo scorso dicembre". Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Sardegna, Paolo Mele, nel commentare la notizia giunta oggi dalla discussione in Consiglio regionale del Collegato alla legge di stabilità 2023.

"Il provvedimento sui ristori - ha aggiunto Mele - inizialmente finanziato per intervenire sui settori dell'orticolo, frutticolo, cerealicolo, apistico, includerà da oggi anche il viticolo, l'olivicolo, il florovivaistico, e altri. Un intervento che rende giustizia e parità di trattamento verso tutti i nostri comparti agricoli".

Sempre dai lavori dell'Aula del Consiglio regionale è arrivata una "seconda buona notizia": il ritiro dell'emendamento, in tema di Peste suina africana, sulla proposta di modifica delle pratiche dell'allevamento semibrado dei suini in Sardegna. "Su questi due importanti passaggi che intervengono positivamente sul futuro del mondo delle nostre campagne, per cui tanto ci siamo battuti come organizzazione di categoria, non possiamo che ringraziare sinceramente la Giunta e i consiglieri regionali per l'attenzione mostrata verso uno dei settori produttivi più importanti dell'Isola", ha concluso il presidente di Confagricoltura Sardegna.