Sono quasi 2mila le imprese del settore dolciario in Sardegna, con oltre 5mila addetti. Eppure il comparto continua a fare i conti con una carenza cronica di personale qualificato: un terzo delle posizioni rimane scoperto. Sono previste 1.250 nuove assunzioni tra pasticcieri, gelatai, conservieri, panettieri e pastai, ma il 34,4% – circa 430 figure professionali – non si trova.

Ma il settore tiene botta, almeno nei periodi festivi: “Bene – secondo i dati di Confartigianato la produzione e la vendita di uova di cioccolata e colombe glassate” durante la Pasqua. E resistono, anzi si rafforzano, le richieste per le specialità tipiche: casadinas, ricottine, tiliccas, pardule e pastissus. Il comparto rappresenta il 3,9% dell’artigianato sardo.

A livello territoriale, la maggiore concentrazione si registra a Cagliari con 690 imprese, di cui 484 artigiane (70,1%). Seguono Sassari-Gallura (525, di cui 377 artigiane), Nuoro-Ogliastra (464, 355 artigiane) e Oristano (163, 110 artigiane).

Sempre più attività continuano a trovarsi in difficoltà per la mancanza di personale specializzato, soprattutto nei periodi di picco dei consumi – spiega Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – il pericolo è che, di fronte a questa scarsità di manodopera, si inizi a ricorrere ai semilavorati o, peggio, ai surgelati. È una ‘scorciatoia’, ovvero un grave rischio che i professionisti dell'artigianato dolciario stanno cercando con determinazione di evitare”.