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Anche l’amministrazione comunale di Ovodda ha accolto senza tentennamenti l’invito del Movimento dei Pastori Sardi che nei giorni scorsi ha chiesto ai pastori, ai contadini, agli artigiani, agli operai, agli studenti, agli amministratori dei paesi e ai cittadini di tutta la Sardegna di unirsi alla manifestazione in programma questa mattina al fine di chiedere alla Regione un intervento urgente per la difesa del patrimonio zootecnico della Sardegna.
“La politica dorme e noi abbiamo il dovere di smuovere un sistema che sta portando allo sfascio tutti i settori della nostra Isola - dice il sindaco di Ovodda Cristina Sedda -. È di vitale importanza partecipare a manifestazioni come quella di oggi a Cagliari. Se la situazione non cambia assisteremo presto a un crollo disastroso della nostra economia. Non solo per quanto riguarda la pastorizia, ma su tutti i fronti. Oggi si parla del problema degli incendi che stanno distruggendo la nostra terra. La Regione cosa ha fatto per prevenire tutto questo? È incredibile che non siano stati programmati interventi mirati, ma si cerchi ogni volta di tamponare l’emergenza. Sul fronte della siccità invece? Stessa identica situazione. Oggi a Cagliari protesteremo anche per questi motivi. Nel nostro paese - conclude il primo cittadino di Ovodda - ci sono molti allevatori, si tratta di un settore trainante per la nostra economia e noi con forza e determinazione combatteremo al loro fianco”.
Insieme al sindaco Sedda scenderà in piazza a Cagliari una nutrita delegazione di cittadini ovoddesi che per l’occasione, insieme a Tore Concas, uno dei componenti del Movimento dei pastori sardi, ha deciso di dare il proprio contributo in maniera attiva.
“Le campagne - spiega Felice Floris, leader del Movimento - stanno vivendo una crisi drammatica che rischia di travolgere l’economia e la vita sociale delle aree interne della Sardegna, già oggi investite dalla crisi economica e demografica. La crisi dell’allevamento ovino è determinata da due fattori principali: la crisi del prezzo del latte, crollato del 50% nel giro di due anni e il crollo del 40% del valore delle carni. Le calamità naturali stanno facendo il resto. La siccità ha messo in ginocchio tutte le aziende della Sardegna e gli incendi che devastano le campagne oggi mettono in pericolo uomini e animali. Il prezzo del latte oscilla oggi da 0,50 a 0,60 centesimi al litro, ciò è molto al di sotto dei costi di produzione. Gli allevatori non sono più in grado di soddisfare i bisogni alimentari delle greggi. Per queste ragioni, si chiede che la Regione Sardegna stanzi, in via di urgenza, risorse pari a un quintale di mangime a capo. Il Movimento dei Pastori Sardi chiede inoltre che si proceda urgentemente al risarcimento dei danni causati dalla calamità naturale”.