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Con una lettera indirizzata ai direttori dell’ASSL di Sassari, del Dipartimento Igiene e Sanità Pubblica, di SPRESAL, dell’ospedale di Alghero e alla Responsabile di Medicina di Alghero, Fsi-Usae chiede un immediato intervento per una gestione appropriata della situazione a tutela di tutti i lavorati del nosocomio di Alghero e che vengano effettuati i tamponi a tutto il personale sanitario.
Al centro della preoccupazione della Federazione sindacati indipendenti la “grave situazione venutasi a creare nel reparto di Medicina di Alghero dovuta al caso di positività per Covid-19 riscontrato nella nottata del 30 marzo scorso”.
La paziente ricoverata in reparto dal 17 marzo “non è stata posta in isolamento ma si trovava in una stanza con altre 3 pazienti, inoltre essendo autonoma ha deambulato in autonomia lungo tutto il reparto. Tutti gli operatori del reparto hanno prestato assistenza alla stessa dotati delle sole mascherine chirurgiche, come da disposizioni di presidio e di reparto che obbligano all'utilizzo della maschera FFP2 solo ed esclusivamente in caso di paziente sospetto. Dopo il riscontro di positività per Covid-19 nessun operatore è stato sottoposto a screening con tampone, non è stato predisposto un piano di sanificazione degli spazi comuni né la riorganizzazione del reparto per eventuale spostamento degli altri degenti”.
“Al contrario, i CPSI e tutto il personale hanno continuato a lavorare in condizioni di sicurezza alquanto dubbie per la propria incolumità e quella degli altri degenti”, denuncia ancora Fsi-Usae.
“Chiediamo che vengano effettuati i tamponi a tutto il personale che è entrato in contatto con il paziente positivo, che vengano forniti i DPI necessari previsti dalla normativa di cui all’art. 2087 c.c. e D. Lgs 81/2008 e che si proceda alla creazione di un protocollo da utilizzare nel caso in cui venga riscontrato positivo un degente di modo da salvaguardare sia gli altri pazienti che tutti i dipendenti. In mancanza di iniziative in merito, il comparto infermieristico si riserva di intraprendere le opportune iniziative legali”.