Il Partito democratico della Sardegna tenta la strada del congresso per rinnovarsi ma soprattutto per ritrovarsi.

Contrasti tra correnti mai sopiti, punti di vista differenti sull'azione del partito in Giunta e Consiglio, divisioni che mettono l'uno contro l'altro negli opposti schieramenti per le primarie nazionali ma che si ritrovano uniti nel sostenere il candidato segretario regionale.

Sono queste le premesse con le quali i dem vanno al voto domenica 30 aprile, quando nell'Isola si sceglierà non solo il segretario nazionale tra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano, ma anche quello regionale.

Due i candidati entrambi renziani: il senatore Giuseppe Luigi Cucca, sostenuto da ex Ds, ex minoranza di Angioni, renziani e popolari-riformisti e il deputato Francesco Sanna, che può contare sul supporto dei soriani e appunto del segretario dimissionario Renato Soru.

Accanto a loro 436 candidati per 160 posti disponibili nell'assemblea regionale. Mancheranno, invece, all'appello nella corsa alle regionali ReteDem e La Traversata, orfani del proprio candidato Yuri Marcialis, approdato a Mdp e in disaccordo con la scelta dei vertici di non riaprire i termini per le candidature.

Chi vincerà avrà subito l'arduo compito di rimettere in piedi un partito scosso dalle polemiche tra le varie anime che ancora oggi si fronteggiano negli ultimi scampoli di campagna elettorale.

"Bisogna ritornare a parlare dei temi recuperando una dimensione in cui il partito non si rinchiude nei palazzi ma ritorni nelle piazze e abbia il coraggio delle risposte, faccia scelte e responsabilizzi il suo vertice - dice all'ANSA Francesco Sanna - In questo senso il presidente Pigliaru non deve avere paura di me ma credo che il segretario debba essere esigente con il Pd e con le istituzioni. Cucca mi accusa di individualismo, ma dica quale è il collettivo che lo sostiene e se sono più forti i capi bastone".

"Io parlo sempre usando il termine noi e mi riferisco sempre alla squadra con la consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte - ribatte Giuseppe Luigi Cucca - mentre dall'altra parte a volte ho notato un individualismo a tratti esasperato.

Immagino, invece, un Pd nuovo e credo che chiunque vinca abbia il dovere di unificare, di lavorare ad un partito più inclusivo, più dialogante e aperto con la gente e più collaborativo con il Consiglio e la Giunta regionale che ha necessità di un supporto".

Sanna conclude la sua campagna in una piazza di Cagliari con una diretta Facebook e attenderà i risultati del voto nella sede regionale del Pd, in viale regina Margherita.

Cucca, che aspetterà invece il responso a Nuoro, ha fermato ufficialmente la sua corsa un giorno in anticipo, tra i suoi sostenitori di Cagliari, nella vecchia sede del Pd di via Emilia, dove - annuncia - se vincerà, riporterà il partito. Resta l'incognita della partecipazione al voto: nel 2013 le primarie nazionali portarono ai seggi quasi 60 mila democratici, l'anno dopo per le regionali scesero a 40 mila.

Oggi tutti sperano che si arrivi almeno a 30 mila. I seggi, 270 in tutta l'Isola, saranno aperti dalle 8 alle 20. Possono votare tutti i cittadini italiani iscritti alle liste elettorali, basta esibire un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e, se registrati online, la ricevuta dell'avvenuta registrazione. Richiesto il contributo di almeno 2 euro.