Stefano Piras non è più il segretario cittadino del Partito Democratico di Quartu. "Le sue dimissioni irrevocabili sono state annunciate durante la direzione cittadina svoltasi nella serata di venerdì 9 ottobre nella sede di via Cavour", si legge in una nota stampa del Partito Democratico. 

“La nostra comunità è stata tradita, presa in giro, sbeffeggiata da chi doveva ringraziarla tutti i giorni. La stessa nostra comunità fatta da ragazzi che per questo partito hanno sacrificato sessioni di esami, padri e madri sono tornate tardi per lavorare ad una campagna elettorale che ci ha visto vincitori". E' quanto affermato da  Piras, 27 anni, che ha ricordato la sua carriera politica ricoprendo la carica di segretario provinciale dei Giovani Democratici nel maggio del 2011. “Ho rinunciato a incarichi nazionali, ho aiutato gli altri a crescere. Ho fatto riunioni per questo partito, in questa sede. La mia onestà e la mia passione mi ha portato a non avere nulla dalla politica: nessun lavoro, nessun incarico. Ho creduto, credo e crederò nel mio partito.

Sono stato eletto nel giugno del 2014. Tutti i punti della mia mozione sono stati completati con la vittoria elettorale del 14 giugno perché a Quartu è tornata la politica vera. Un partito unito – prosegue Piras – fino a quella data. La campagna elettorale è stata lacrime e sangue, senza soldi. Una campagna condotta a testa alta affermando tutti i giorni chi era il male di Quartu. Fino a quella domenica eravamo felici di aver tolto la città a chi l'ha distrutta. Sono stati mesi lunghi con offese pubbliche. Alcuni dirigenti di questo partito hanno voluto prendere un'altra strada. La mia strada si chiama centrosinistra e resterà sempre questa.

Sono stato accusato di non aver mediato: la mediazione in politica si fa quando l'obiettivo è comune. Io con il centrodestra, per stare seduto su una poltrona, non ci sarei andato. Sono fiero di questa decisione e devo ringraziare i consiglieri che hanno votato la sfiducia al sindaco”. Il segretario dimissionario ha ricordato che nelle elezioni delle commissioni permanenti comunali sono stati eletti presidenti che erano il peggio che la politica quartese ha proposto negli scorsi anni e che alcuni dirigenti e consiglieri Pd hanno legittimato.

Due settimane fa, ho inviato al segretario provinciale e al segretario regionale del Pd la lettera con le mie dimissioni irrevocabili che per me hanno il senso univoco del termine. Nelle giornate successive, quando non ero più segretario, ho fatto quello che ho sempre fatto in questi anni: mi sono messo a disposizione del partito e sono andato a fare il volontario alla Festa dell'Unità. Nulla di diverso dall'apertura giornaliera della sede. Il primo ad arrivare e l'ultimo ad andar via.

Sul futuro Piras ha affermato: “Il partito ha bisogno di una nuova rigenerazione. Per me la politica non è un gioco, è una cosa seria. In questi mesi sono cresciuto. Lascio questo incarico a testa alta. La mia dignità – conclude - è al primo posto: non mi faccio sporcare da questo modo di fare politica”.