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Via libera dall'assemblea dei soci alle modifiche sulle razze per il latte destinato alla realizzazione delle forme di Pecorino Romano Dop. Dopo gli appelli lanciati dal mondo delle campagne per evitare la "contaminazione" di razze non autoctone e lo slittamento della discussione si è trovato un accordo che potrebbe riconciliare le posizioni espresse nelle settimane antecedenti il Natale: entro 7 anni gli allevamenti che conferiscono il latte ovino per la produzione del formaggio Dop dovranno essere riconvertiti esclusivamente a razze autoctone (Sarda, Vissana, Sopravissana, Comisana ecc.). Emerge questo dalla riunione che si è tenuta su Zoom.
Nei prossimi giorni sarà fissato un incontro con l'assessorato dell'Agricoltura e le agenzie regionali agricole Laore e Agris per definire le procedure e gli aspetti tecnici per lo screening degli allevamenti, i registri e gli altri adempimenti. Sin da subito inizierà anche una serrata interlocuzione con il ministero delle Politiche agricole per rendere definitive le modifiche all'interno del disciplinare di produzione. Come aveva spiegato a suo tempo lo stesso Consorzio era stato lo stesso ministero a consigliare di prevedere un margine di contaminazione per tutelare gli allevatori, "mettendoli al riparo da possibili sanzioni e gravi danni economici".
Oggi la possibile svolta. Soddisfazione, è stata espressa dal presidente del Centro Studi Agricoli Tore Piana: "apprendo che all'unanimità è stato decidere di non applicare nessuna tolleranza sull'utilizzo di latte prodotto da altre razze che non siano quelle già previste nell'attuale disciplinare, che in Sardegna riguardano la pecora di razza Sarda e quella Nera di Arbus - osserva - È passata l'idea e il principio di legare la Dop al territorio, tutelare e salvaguardare la storicità delle razze ovine Sarde e i tanti sacrifici per migliorare la razza Sarda effettuati in decenni dai pastori sardi".