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“Abbiamo appreso con grande rammarico che nonostante le nostre ripetute richieste di un confronto aperto nei tavoli ministeriali sui contenuti del Piano di Regolazione dell’offerta del Pecorino Romano, a fine mese ( 30 luglio 2019 ) l’assemblea dei soci del Consorzio si riunirà per approvare il nuovo Piano per i prossimi tre anni. Indiscrezioni di stampa (charta bianca) fanno intendere che si sarebbe raggiunta una mediazione sul sistema di sanzioni per gli sforamenti”.
Lo si legge in una nota firmata dai portavoce dei pastori Gianuario Falchi e Nenneddu Sanna.
“Manifestiamo tutta la nostra indignazione per la situazione spiacevole nella quale ci troviamo – hanno aggiunto -. A marzo abbiamo sottoscritto un verbale del tavolo Ministeriale che prevedeva esplicitamente che tutte le componenti del tavolo avrebbero dovuto mandare a Ministero, Consorzio e Prefetto le loro proposte relative alle modifiche del Disciplinate e dello Statuto del Pecorino Romano nonché proposte per il nuovo piano di regolazione. Abbiamo preso molto seriamente questo verbale tanto che dopo numerose e animate discussioni interne abbiamo prodotto una serie di proposte che abbiamo regolarmente inviato ai soggetti indicati”.
“A maggio – hanno rimarcato Sanna e Falchi – abbiamo avuto un incontro interlocutorio alla presenza del dottor Fiorentino e di un tecnico del Ministero nel quale abbiamo contestato al pari delle associazioni di categoria la bozza di Piano presentata dal Presidente del Consorzio. Come concordato in quella sede abbiamo ulteriormente integrato le proposte con un nuovo documento inviato, via mail, al Ministero come da accordi ,ma nessuna nostra proposta è stata presa in considerazione dal consorzio”.
“Ad oggi – sottolineano i due –non abbiamo ricevuto alcun riscontro e anzi pare che si andrà all’approvazione del nuovo Piano, privo di correzioni di rilievo rispetto a quello su citato, senza che ci siano ulteriori tavoli dove poter approfondire discussioni preliminari come avevamo concordato nei vari tavoli”.
“A meno di miracoli dell’ultima ora – proseguono –, non ci aspettiamo modifiche sostanziali a quanto già proposto che ci appare del tutto insufficiente a rilanciare il prezzo del latte nel prossimo triennio che ricordiamo non può stare al di sotto di 1 euro litro come affermato anche due settimane fa dal Ministro Centinaio in numerose interviste”.
“Chiediamo dunque al Ministro – queste ancora le parole di Falchi e Sanna – di farsi garante degli accordi raggiunti nel tavolo e convocare nel più breve tempo possibile una nuova riunione nella quale si possano esaminare le proposte del Consorzio in un tavolo aperto in cui tutte le componenti abbiano voce in capitolo. Abbiamo sempre confidato che il Ministro avrebbe vigilato sul rispetto degli accordi. Senza il suo intervento e il suo ruolo di garante si rischia si ripiombare nel Medio Evo dove pochi prepotenti decidono sulle spalle dei pastori”.
“A conferma di quanto detto – così i due portavoce – l’Antitrust suggerisce interventi sulla filiera per evitare che il mercato ricrei quelle condizioni per le quali le campagne ricomincerebbero a ribollire. E nessuno sa come andrebbe a finire. Il verbale dice anche che i pastori devono avere voce in capitolo sulla gestione della filiera e non devono solo prendere atto delle decisioni assunte da altri”.
“Alla luce di quanto detto – hanno concluso – chiediamo esplicitamente al ministero delle politiche agricole di evitare che il giorno 30 luglio venga approvato con queste modalità il nuovo piano di offerta del Pecorino Romano, in quanto certificherebbe il fallimento dell’impegno da noi profuso in questi mesi di lotta, i pastori sono scesi in piazza per cambiare il sistema che non funziona proprio, hanno buttato il loro latte, si sono presi una marea di denunce e tutto questo sembra dimenticato da chi oggi vuole che tutto resti com’era o forse anche peggio, la nostra lotta finirà solo quando saranno raggiunti gli obbiettivi”.