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Quattro milioni di euro, da spendere in tre anni, per promuovere l’eccellenza delle produzioni casearie ovine della Sardegna nel mondo, con un traguardo di crescita stimato in almeno il 20%. Per la prima volta le tre Dop dei formaggi di pecora isolani si mettono assieme per parlare una sola lingua nei mercati nazionali, europei e nord americani grazie a un bando realizzato dall’Assessorato dell’Agricoltura. I consorzi di tutela di Pecorino romano, Pecorino sardo e Fiore sardo compartecipano con un milione di euro ai tre milioni finanziati dall’Assessorato. Il progetto “ROSAFI” (ROmano-SArdo-FIore) ha come capofila attuatore il Consorzio del Pecorino romano.
“È nostro obiettivo far crescere le vendite delle Dop isolane nel mondo, conquistare nuovi mercati e consolidare quelli già esistenti, così da creare un effetto a cascata verso i produttori primari con una giusta risalita del prezzo del latte pagato ai pastori”. Lo ha detto questa mattina l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, nel presentare il progetto alla stampa con il presidente del Consorzio di tutela del Pecorino romano, Salvatore Palitta. “Il passaggio di oggi è un punto di arrivo della fase progettuale di promozione, ma è soprattutto il momento della partenza delle attività di marketing che avranno come target privilegiati i consumatori di Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito. Promuovere le tre Dop significa anche accompagnare la diversificazione e far conoscere le produzioni minori, ma di affermata qualità, che vengono lavorate nei diversi territori della Sardegna. Come Regione seguiremo passo passo le attività, consigliando e vigilando affinché gli obiettivi previsti nel bando siano raggiunti”.
“Il ROSAFI è il progetto più importante mai realizzato dalle Dop ovine sarde”. Così Palitta che ha poi aggiunto: “Per la prima volta in un triennio andiamo a investire 4 milioni di euro creando un’identità unica dei tre prodotti. Una rappresentazione che si ricollega alla storica produzione lattiera di pecora in Sardegna”. In questi giorni sono in corso le ultime limature sul lancio commerciale che sarà rappresentato da tre pecore stilizzate con gli sfondi di un Nuraghe, del Colosseo e dei pascoli della Sardegna. Le attività di promozione si svolgeranno quindi attraverso i canali istituzionali delle maggiori fiere del mondo e con campagne di comunicazione mirate ad attrarre nuovi consumatori.
In Sardegna operano circa 12mila aziende di produzione primaria, 50 caseifici (fra privati e cooperative) per un giro d’affari annuo che si aggira sui 250milioni di euro. Il 53% dei formaggi Dop trasformati sull’Isola finisce nel mercato Nord americano, il 30% su quello nazionale e il restante tra Germania, Regno Unito e Francia.
All’incontro, a causa di un disguido dovuto alla convocazione dei lavori, non hanno potuto partecipare i presidenti dei Consorzi del Pecorino sardo, Nino Mura, e del Fiore sardo, Antonio Maria Sedda. I presidenti sono stati tuttavia sentiti telefonicamente da Caria poco prima dell’avvio della conferenza stampa.