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Una foto in bianco e nero con il messaggio "Per sempre GIGI RIVA". Così il Cagliari ha salutato sui social la propria leggenda, scomparsa a 79 anni.
Tanti anche i messaggi degli altri club italiani di serie A e di esponenti del mondo del calcio. "Sono scosso e profondamente addolorato – ha detto il presidente della FIGC Gabriele Gravina - il calcio italiano è in lutto perché ci ha lasciati un vero e proprio monumento nazionale. Gigi Riva ha incarnato il mito dell’uomo libero e del calciatore straordinario: il suo orgoglio, la sua classe e il suo senso di giustizia hanno unito generazioni e appassionato milioni di persone. Chi ha avuto, come me, la fortuna di conoscerlo oggi perde un amico e un punto di riferimento importante".
"Da giocatore è stato il più grande attaccante italiano della storia e uno dei migliori al mondo. Io ero un suo grande tifoso, poi ho lavorato con lui in nazionale, io ct e lui capo-delegazione e ho conosciuto un uomo ancora più grande del calciatore, una persona straordinaria. Se n'è andato via troppo presto, è un grandissimo dispiacere. Ha dato la vita per il calcio, dobbiamo essere tutti grati". Così all'Adnkronos l'ex ct della Nazionale Arrigo Sacchi ricorda Gigi Riva.
"Perdo un grandissimo amico, abbiamo fatto un lungo percorso di vita insieme. Dal militare a tanti ricordi in nazionale. Una tristezza infinita, sono profondamente addolorato, non riesco a parlare", dice invece Dino Zoff, sentito sempre dall'Adnkronos.
Commosso anche il ricordo di Fabio Capello, che è stato compagno di Gigi Riva in Nazionale. "È una giornata davvero triste, perdiamo uno dei simboli del calcio italiano, un giocatore fantastico e soprattutto un uomo vero, di una rettitudine unica, con la Sardegna nel cuore. È stata una fortuna averlo conosciuto".
"Quando sono arrivato a Cagliari lui era lì e ho dormito con lui in camera assieme. Sono stati anni bellissimi, perché quello era un Cagliari che stava nascendo. Non avendo la macchina, vivevamo assieme. Colazione, pranzo, cene: tutto. Mi scorrazzava ovunque. Eravamo amiconi e lo eravamo tutt'ora anche se ci sentivamo meno". Lo ha detto Roberto Boninsegna all'Ansa, ricordando Gigi Riva. "Poi quanto c'è stato da scegliere, lui ha rifiutato la Juve, ma io l'Inter l'ho accettato perché ero tifoso da bambino. Per lui la Sardegna era tutto", ha concluso.