PHOTO
E' una delle domanda che è stata posta maggiormente nelle ultime ore. Perché la Protezione Civile, ancora, non ha deciso di aprire un account proprio sui social network per avere un contatto più diretto dei cittadini?
In giornate difficili come quelle vissute dalla Sardegna, la presenza della Protezione Civile su piattaforme come Facebook e Twitter avrebbe certamente consentito di limitare i danni, almeno in parte.
E' li infatti, sui social network, che le notizie viaggiano alla velocità della luce. Il mondo ormai conosce, s'informa, scopre, condivide, pubblica, rende noto e annuncia sul web. Pagine come "Forza e coraggio Sardegna" o "Emergenza Sardegna" sono state create ieri da semplici cittadini e hanno superato in pochissime ore i 50mila seguaci rendendo un grosso servizio alle città colpite dall'alluvione.
Un'enorme quantità di numeri di telefono, contatti, informazioni sulle condizioni meteo e della viabilità sono state rese note da queste pagine che hanno consentito ai sardi e non solo di rimanere aggiornati minuto per minuto su quella che era la situazione nell'isola.
E' vero, la Protezione Civile ha un suo sito ufficiale che però, non di rado, singhiozza e da problemi a causa dell'imponente quantità di utenti connessi.
La domanda iniziale, dunque, non va sottovalutata. Se la Protezione Civile avesse avuto un proprio account, si sarebbe potuta aiutare la gente a prevenire e gestire meglio l'emergenza?