Spontaneità e sincerità caratterizzano il canale di Percheiocontu, alias di Danilo Contu, giovane sardo di 34 anni impegnato da diverso tempo nel divulgare, ironicamente, l’antica usanza sarda del frastimare e del maledire (augurando il male) in lingua inglese. Sul canale di Danilo, che nell’ultimo periodo vanta un seguito sempre più in crescita di oltre 25 mila followers su Instagram, l’influencer racconta la sua vita, replica scene di vita quotidiana ambientate in Sardegna, manda audio vocali a personaggi di fama nazionale e internazionale, il tutto in lingua sarda. 

Utilizza schiettezza e franchezza che spesso lo conducono ad esser criticato dal suo pubblico che alle volte lo accusa di non amare la Sardegna. Intervistato ai microfoni di SardegnaLive afferma: “Niente di più lontano dalla realtà” e così ci spiega il perché lungo l’intervista a lui dedicata. 

Danilo, riavvolgiamo il nastro, raccontaci chi sei

“Sono nato in Valtellina e arrivato a sei anni in Sardegna, precisamente in Baronia; successivamente con la famiglia ci siamo trasferiti a Siniscola sino ai miei 19 anni. Dal 2009 vivo a Sassari. Le mie origini (e il mio dialetto) sono legate a un piccolo paese della Baronia perché i miei genitori sono nati entrambi lì” 

Nella vita di Danilo, dal 2014, c’è Andrea che ricopre un ruolo fondamentale. Suo sposo dal 2018, di lui racconta: “Lo incontrai sul suo posto di lavoro. Fu amore a prima vista. Chiesi di lui nei giorni a seguire ma sembrava impossibile ritrovarlo. Poi un pomeriggio, qualche giorno dopo, fu lui a rintracciarmi. Da quel giorno non ci siamo più lasciati. E pensare che vivevamo a soli 100 metri di distanza – ed emozionato spiega - Mi ha sempre sostenuto, non c’è stata una volta in cui abbia tentennato nell’incoraggiarmi. Dopo il nostro matrimonio mi iscrissi all’università e quando gli dissi di voler fare l’Erasmus mi rispose: ‘Vai, se non lo fai potresti solo pentirti’.” 

Perché a un certo punto della tua vita hai deciso di rimetterti in gioco e studiare?

“Perché a 25 anni non mi sentivo realizzato. Ho fatto ogni sorta di lavoro: cameriere, barista, baby-sitter, consegnavo pizzette per un’azienda di Sassari, ho contato migliaia e migliaia di bulloni da Bricoman per gli inventari [ride]… Insomma, ho fatto davvero di tutto. C’è stato un momento, però, in cui mi sono reso conto che io non facevo altro che lamentarmi. Mi piangevo addosso per la vita che conducevo, una vita quasi fine a sé stessa. Vivevo alla giornata, senza obiettivi. Un giorno ho detto basta ed è nata la voglia di rivalsa. Mentre studiavo alle serali facevo il lavaggista di autovetture dalla mattina alla sera. Da quando ho scelto di cambiare è stata tutta una discesa.” 

E poi l’università a 29 anni, cosa ti ha spinto a proseguire gli studi? 

“Dopo essermi diplomato avevo ancora voglia di studiare e mi sono iscritto all’università. Sono stati tre anni pieni e fantastici, ho fatto tutto quel che potevo fare, tra cui i tre Erasmus che porto nel cuore”

Parliamo del tuo canale Instagram e del tuo seguito sempre più numeroso, come hai iniziato?

“Io ho sempre utilizzato Instagram come lo utilizzo oggi, ossia come se avessi sempre avuto un grande seguito. Raccontavo la mia vita e la mia quotidianità in modo ironico sino a quando, a giugno 2022, ho pensato di fare una lezione di sardo per gli inglesi. Una lezione speciale, semanticamente comprensibile solo per il popolo sardo. Infatti, in questa prima lezione dopo aver spiegato brevemente cosa fosse il sardo e a quale terra appartenesse questa lingua, ho detto che il termine ‘Beautiful’ poteva esser tradotto con ‘Culi Caccata’ spiegando che la traduzione letterale fosse ‘Sembri un fiore’. Dopo aver pubblicato quel video è cambiato tutto. Sono aumentati i followers e ho iniziato a produrre un video dietro l’altro. 

Hai iniziato con le lezioni di sardo dall’inglese, come è nata l’idea? 

“Mi piacciono le lezioni di lingua sui social, quella che ho creato non c’era e ho pensato di crearla io”

Quando ti sei accorto che stava cambiando qualcosa? 

“Mi sono accorto un giorno in un negozio in centro a Nuoro. Vedo due ragazze che bisbigliano allegre e che guardano verso la mia direzione, una delle due si avvicina e mi dice: ‘No ma io ti seguo sempre, sei quello di Instagram?’. Devo dirlo: è stato uno dei momenti più imbarazzanti della mia vita. Lì ho capito di non esser più riservato ad un pubblico ristretto e composto solo da conoscenti. Ora capita sempre più spesso.” 

 

Hai degli haters? Di cosa ti accusano? 

“Io non li definirei haters, io li chiamerei più ‘Annoiati’. Non capiscono l’ironia e lo stampo dei miei video. Per fare un esempio, è ovvio che ‘Culi caccata’ non significhi ‘Sei bellissima’, ecco molti mi scrivono: ‘Ma non è vero che si dice così’. Poi altri mi scrivono che quel che io parlo non è il vero sardo, che devo specificare la provenienza del mio dialetto, che il vero sardo è quello del sud, che devo, devo e devo. Io non devo davvero niente, io sono così.”

Nel tuo canale tratti anche argomenti importanti e segnali dei disagi che si incontrano nel nostro territorio

“Ho l’impressione che, a causa proprio di questo, le persone pensino che io odi la Sardegna. In realtà io la amo molto, è che non ho paura di dire cosa non funziona. Il lamentarmi, ad esempio dei trasporti, non implica il fatto che io non ami la mia terra, piuttosto significa che mi piacerebbe avere un servizio migliore. Aggiungi poi le tantissime risposte del tipo “Non sarà mai migliore, non hai vissuto fuori”. No, non è così, può essere migliore e io lo voglio dire. Non mi piace strizzare l’occhio, a tutti i costi, sulle cose solo perché sono sarde. Per me le cose che non vanno bene vanno dette”

Cosa ti ha divertito di più fare nel tuo canale?

“In assoluto i video dove interpreto personaggi. Ad esempio, il video sulla cassiera è una scena che ho fedelmente replicato dopo aver assistito all’episodio.”

 

Qual è stata la tua gratificazione più grande? 

“Quando mi scrivono ‘Grazie, ho avuto una giornata pesante e tu hai migliorato la mia giornata’ oppure ‘Mi hai fatto davvero ridere’. Quello mi gratifica tantissimo ogni giorno.”