Dall’8 gennaio all’8 febbraio 2024 ha avuto luogo la terza fase dell’operazione complessa nazionale sulla pesca “SpINNaker” (INN, acronimo di Pesca Illegale Non dichiarata e Non regolamenta), con l’obiettivo principale di prevenire, individuare e contrastare qualunque forma di illegalità sulla pesca.

Nella Sardegna centro meridionale, sotto il coordinamento del Centro Controllo pesca della Direzione Marittima di Cagliari, l’operazione ha coinvolto le Capitanerie di porto di Cagliari ed Oristano e gli Uffici circondariali marittimi di Arbatax, Bosa, Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco. In totale la Guardia Costiera ha accertato e contestato 39 illeciti amministrativi o penali, ha irrogato sanzioni amministrative pecuniarie per 42.617 euro ed ha sequestrato oltre 750 kg di prodotto ittico.

La maggior parte delle sanzioni, circa dieci, sono conseguite ad accertamento di violazioni relative alla mancata tracciabilità o alla incorretta etichettatura del prodotto ittico esposto alla vendita da parte di esercizi commerciali regolarmente autorizzati. I militari di Cagliari, nella consolidata collaborazione con la Polizia Locale, hanno anche compiuto un’indagine sulle piattaforme social per smascherare e sanzionare, con altrettante sanzioni da 1.500 euro ciascuno, privati (commercianti o abusivi) che, attraverso detti canali, propagandavano la vendita di prodotti ittici, tra cui polpa di riccio di mare, privi di qualsiasi documentazione volta ad attestarne la tracciabilità.

Nei confronti di un venditore abusivo, la Polizia Locale di Cagliari ha elevato una sanzione di 5.000 euro per assenza di autorizzazione al commercio. Nel territorio di Quartu Sant’Elena sono stati sanzionati due venditori ambulanti, per mancanza di tracciabilità del prodotto posto in vendita. Le sanzioni sul mancato rispetto della tracciabilità dei prodotti ittici hanno riguardato altresì esercizi commerciali autorizzati quali pescherie, box adibiti alla vendita di prodotti ittici siti all’interno di mercati, centri di grossa distribuzione, ristoranti.

Il personale della Guardia Costiera di Bosa in particolare, ha accertato e contestato una violazione di carattere igienico sanitaria sul mancato rispetto del piano di autocontrollo HACCP, irrogando una sanzione amministrativa di 2.000 euro. I militari addetti ai controlli delle piattaforme informatiche, inclusi i dispositivi satellitari di controllo, hanno altresì accertato 4 violazioni per transito e pesca con motopescherecci in aree soggette a restrizione sulla pesca irrogando sanzioni per 9.000 euro in totale.

Nella laguna di Santa Gilla è stato individuato e sanzionato un pescatore dilettante che esercitava la pesca subacquea con autorespiratore. Essendo tale pratica vietata in modo tassativo, allo stesso è stata irrogata una sanzione da 1.000 euro ed il sequestro dell’attrezzatura e del prodotto ittico (circa 5 kg), che è stato rilasciato in mare in quanto ancora vivente. La Guardia Costiera di Oristano, nell’ambito della stessa operazione complessa, ha accertato irregolarità nell’esercizio di un impianto di itticoltura per anguille, sanzionando il gestore. Inoltre i predetti militari hanno individuato e sanzionato un pescatore professionale di ricci che esercitava tale attività in zona nella quale tale pesca non è consentita.

Sempre con riguardo alla pesca del riccio, la Guardia Costiera di Cagliari ha sanzionato un pescatore professionale per aver pescato una quantità di riccio superiore nella misura di circa 500 ricci rispetto a quello consentito. Complessivamente nell’area della Sardegna centro-meridionale sono stati sequestrati oltre 140 kg di prodotto tra polpa di riccio e ricci di mare, 2.000 dei quali sono stati rigettati in mare in quanto ancora vivi.

Le attività di controllo pesca proseguiranno con assiduità sia via terra che via mare nel corso delle attività istituzionali di questa Direzione Marittima, anche in collaborazione con la Polizia Locale di Cagliari.