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È di 210 maiali abbattuti il bilancio degli interventi sui suini irregolari, non registrati, senza proprietario e al pascolo brado illegale nelle campagne di Arzana, Desulo e Orgosolo.
E’ quanto comunicato dall’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana che, in coordinamento con la Prefettura e la Questura di Nuoro, ha portato avanti l’iniziativa. Sul campo uomini di Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, veterinari e personale Ats, e ancora di Forestas, Istituto zooprofilattico sperimentale e delle diverse Forze dell’ordine dello Stato.
In particolare ad Arzana, con 50 suini abbattuti, si è operato in località “Is Campanilis", a Desulo, con 90 maiali abbattuti, in località Girgini, mentre a Orgosolo, con 70 maiali abbattuti, in località Montes.
“L’ordine pubblico ha funzionato molto bene, non ci sono state proteste, tranne un piccolo presidio di una ventina di persone nel bivio di Pradu, a Orgosolo. Gli interventi non hanno avuto quindi rallentamenti o azioni di disturbo”. Questo il primo commento del coordinamento dell’UdP operante fra Barbagia e Ogliastra che, a intervento concluso, ha voluto precisare: “Ci scusiamo con gli allevatori che hanno potuto raggiungere i propri animali, soprattutto mucche, qualche ora dopo rispetto al previsto e li ringraziamo per la pazienza dimostrata”.
“In Spagna – ha spiegato il presidente Francesco Pigliaru – hanno avuto la Peste suina africana per 40 anni, con gravissimi danni per il comparto agroalimentare. Poi hanno deciso di combattere con decisione la Peste suina, eliminando le situazioni irregolari e imponendo regole chiare per l'allevamento. Oggi il prosciutto spagnolo è un successo internazionale che crea lavoro e ricchezza. Dobbiamo seguire il loro esempio, dobbiamo debellare la peste suina e premiare chi si mette in regola: infatti abbiamo creato le condizioni per poter aiutare finanziariamente e tecnicamente chi decide di allevare suini senza mettere a rischio l'intero comparto. Stiamo facendo la cosa giusta, quello che altri non hanno fatto per decenni”.
“Tutto quello che poteva essere fatto per favorire la regolarizzazione di chi detiene suini irregolarmente è stato fatto - ha detto il responsabile dell’UdP e direttore generale della presidenza della Regione, Alessandro De Martini -. A iniziare dalle decine e decine di incontri informativi promossi sul territorio attraverso l’Agenzia Laore Sardegna per passare ai traguardi raggiunti sulla forte riduzione delle sanzioni, previste dalla normativa nazionale, per le persone che decidono di regolarizzarsi: si è passati infatti da 10mila euro a poco più di 400. Rimangono tuttavia delle sacche di illegalità che impediscono lo sviluppo dell’intero comparto suinicolo regionale e che tengono in ostaggio, con pratiche che alimentano il diffondersi della PSA, ma anche delle pericolosissima Trichinella o della Leptospirosi, decine di migliaia di allevatori regolari che vogliono lavorare bene, crescere e vendere liberamente i loro prodotti in tutto il mondo. Oggi a causa del virus infatti le carni suine allevate in Sardegna non possono uscire dall’Isola”.